24/11/2012 - 17:00

L'olio usato a Capannori potrebbe diventare biodiesel

Già oggi, ogni mese, si raccolgono 3 tonnellate di olii fritti dai privati. L'olio usato nelle cucine delle abitazioni e dei ristoranti potrebbe diventare biodiesel. Il Comune punta a un ulteriore e più efficiente recupero di questo tipo di scarti.
Friggere le patate, i funghi o il pesce potrebbe diventare una risorsa. Gli olii esausti delle cucine delle abitazioni private e dei ristoranti capannoresi potrebbero trasformarsi in biodiesel ed alimentare alcuni tipi di motori a scoppio. Il Comune di Capannori assieme ad Ascit e alla società "Ecosoluzioni" sta studiando di dare una svolta alla raccolta differenziata dall'olio usato, che già oggi è in parte destinata alla produzione di biocarburanti, magari favorendo le attività produttive a vendere lo scarto proveniente dalle cucine, che adesso viene ceduto gratuitamente, e stimolando tutti i cittadini a contribuire in maniera più attiva alla riduzione dell'uso dei tradizionali carburanti fossili come la benzina e il gasolio. Il volume dell'operazione dovrebbe essere consistente, basti considerare che Ascit raccoglie circa 3 tonnellate di olii esausti al mese nelle abitazioni dei capannoresi. Con questa iniziativa le cifre potrebbero salire. E' proprio a questi scopi che la giunta Del Ghingaro ha approvato un documento che porterà alla firma entro i primi mesi del nuovo anno, assieme ad Ascit e a "Ecoluzioni", di un protocollo d'intesa per la promozione della filiera di raccolta e la valorizzazione energetica degli olii alimentari. L'iniziativa, a costo zero per il Comune, rientra nell'ambito del progetto OILECO dell'Unione Europea.

"Il biodiesel rappresenta un'alternativa più sostenibile rispetto agli altri tipi di carburanti fossili perché, come dimostra questo caso, può essere generato da materiale riutilizzato che altrimenti andrebbe allo smaltimento - spiega l'assessore all'ambiente, Alessio Ciacci -. Con questo progetto l'amministrazione comunale vuole favorire la sua produzione, che può avvenire anche dagli olii utilizzati nelle nostre cucine o in quelle delle attività di ristorazione. E' anche un'iniziativa che mira a rendere i cittadini più consapevoli dei benefici derivanti da una corretta differenziazione di questo tipo di scarto, che consentirà a Capannori di compiere un'altra importante tappa verso l'obiettivo 'Rifiuti Zero'". Il progetto potrebbe coinvolgere anche alcune imprese locali o regionali, con le quali verrebbero stipulati accordi di collaborazione per la trasformazione dell'olio. In Italia, si stima si producano ogni anno circa 280 mila tonnellate di olii esausti, dei quali solo una parte è recuperata, con possibili criticità ambientali e nelle infrastrutture di gestione delle acque reflue. L'amministrazione comunale, dunque, potrebbe presto mettere in atto un'altra buona pratica ambientale che favorisce la "green economy" e un uso migliore delle risorse della Terra.
Marilisa Romagno
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