21/11/2012 - 12:00

Pesca: piano Ue per fermare strage uccelli marini

Dopo una battaglia lunga 12 anni, BirdLife Europa ha finalmente convinto la Commissione europea a lanciare un Piano d'azione Ue per la tutela degli uccelli marini, volto a risolvere il problema delle catture accidentali degli uccelli marini con attrezzi da pesca (il cosiddetto bycatch).
BirdLife Europa ha sostenuto la necessità di un piano d'azione fin dal 2001, anno in cui la Commissione europea si era impegnata a proporne uno. Da allora - stima l'Associazione ambientalista - oltre 2 milioni di uccelli marini sono morti nelle attrezzature da pesca nelle sole acque dell'Unione europea, senza contare l'impatto causato dalle navi battenti bandiera Ue che operano negli oceani meridionali, dove il "bycatch" è responsabile delle catture accidentali di 17 delle 22 specie di albatros minacciate di estinzione. "Un plauso all'Unione europea che finalmente ha messo un freno alle morti inutili di uccelli marini - dichiara Angelo Caserta, direttore di BirdLife Europa - Tuttavia, il Piano è essenzialmente volontario e per essere incisivo ha bisogno di essere sostenuto con misure giuridicamente vincolanti nell'ambito della Politica comune della pesca (PCP), in particolare nell'esigere che le barche da pesca applichino le misure di mitigazione e raccolgano dati sulle catture accidentali di uccelli marini. BirdLife è pronta a collaborare con le comunità di pescatori per implementare il Piano d'azione".

Il Piano d'azione Ue sugli uccelli marini (pubblicato al link http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/seabirds/seabirds_communication_en.pdf) mira a ridurre al minimo e, ove possibile, a eliminare le catture accidentali di uccelli marini in acque dell'Ue ed esterne. Il Piano si propone di raggiungere questo obiettivo attraverso una serie di azioni, chiedendo alle navi di applicare misure di mitigazione per impedire che gli uccelli marini vengano a contatto con attrezzi da pesca. Misure che prevedono, per esempio, il rendere gli ami da pesca meno visibili agli uccelli, l'utilizzo di reti più pesanti o l'uso di deterrenti acustici. BirdLife ritiene che ad oggi il Piano sia valido in quanto contiene le migliori soluzioni possibili già adottate dalle flotte di altre regioni del mondo non-UE, soluzioni che hanno spesso dimostrato di fermare l'uccisione di uccelli marini. Altri settori chiave presi in considerazione riguardano la ricerca e lo sviluppo, la sensibilizzazione e la formazione dei pescatori. "Gli uccelli marini sono tra i nostri indicatori più carismatici della salute dell'oceano - afferma Euan Dunn, responsabile delle Politiche del mare della Rspb (Royal Society for the protection of birds) - Il Piano d'azione Ue sugli uccelli marini offre ora agli Stati membri e al settore della pesca un'occasione preziosa perché ciò sia possibile, nella speranza che la sappiano cogliere".

Nelle acque dell'Unione europea le catture accidentali degli uccelli marini sono provocate per lo più da reti da posta e palangari, ma, in misura minore, anche da reti a strascico e reti da circuizione. Almeno 100.000 uccelli vengono uccisi ogni anno in reti da posta nel Mar Baltico e del Mare del Nord orientale. Si stima che la pesca del nasello con palangari effettuata da navi spagnole nel sud-ovest dell'Irlanda uccida decine di migliaia di uccelli marini ogni anno, per lo più berte di grandi dimensioni. Questo massacro è in contrasto con la Direttiva Uccelli, che ha lo scopo di proteggere gli uccelli marini europei, comprese le specie minacciate a livello mondiale come la berta delle Baleari, la berta minore del Mediterraneo, l'edredone di Steller, l'orco marino e la moretta codona, che si impigliano nelle reti e annegano. È quindi un primo passo fondamentale che il Piano d'azione sugli uccelli marini abbia finalmente visto la luce del giorno. In seguito alla proposta della Commissione europea, spetterà agli Stati membri approvare il Piano in Consiglio dell'Unione europea, e poi di tradurlo in misure efficaci nelle loro acque nazionali e anche al di fuori, dove le imbarcazioni battenti bandiera Ue si spostano, gestite dalle Regional Fisheries Management Organisations (RFMOs). Per le specie più minacciate di uccelli marini, BirdLife guarda al Piano per dare il via a interventi di emergenza e affrontare la pericolosa attrazione degli uccelli per le attrezzature da pesca.
Tommaso Tautonico
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