01/01/2013 - 01:00

Greenpeace consegna a Clini appello No Trivelle in Sicilia

Oggi alle ore 17 Greenpeace, insieme a una rappresentanza siciliana di amministratori e politici, pescatori e comitati locali incontrerà il ministro dell'Ambiente, del Territorio e del Mare, Corrado Clini e consegnerà l'appello per fermare le trivelle nel Canale di Sicilia.
Sono più di 57 mila le persone che hanno firmato l'appello e più di 50 i sindaci che insieme al Governo regionale hanno appoggiato la campagna di Greenpeace "U mari nun si spirtusa" per fermare le trivelle e tutelare il mare del Canale di Sicilia. La volontà dei siciliani e di tutti quelli che amano il mare è chiara: nessun progetto di "petrolizzazione" del Canale, a cominciare dalla piattaforma "Vega B" in corso di autorizzazione al largo di Pozzallo. Al largo della costa siciliana vi sono già quattro piattaforme attive su concessioni Eni ed Edison e da poco é stata attivata la procedura di VIA (Valutazione di impatto ambientale) per un'ulteriore piattaforma: la Vega B. Greenpeace, con molti altri soggetti, nelle sue osservazioni ha sollevato numerose obiezioni di forma e di sostanza.

"Tutto il petrolio che potrebbe essere estratto dal mare ci basterebbe per meno di due mesi, mentre le piattaforme metterebbero a rischio le economie locali, come il turismo e la pesca, per sempre. - commenta Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace - Quel petrolio conviene solo ai petrolieri e a tutti quelli che vogliono mantenere un pericoloso status quo, a vantaggio dei fossili. Se vogliamo superare la crisi economica, dobbiamo puntare sull'innovazione, le rinnovabili e l'efficienza". Oltre alle 29 richieste per cercare petrolio nell'area, di cui 11 già autorizzate, con l'approvazione del Decreto Sviluppo ad agosto, il Governo rimette in gioco ben altre 8 richieste nel Canale di Sicilia che erano state bloccate dal Decreto Prestigiacomo perché troppo vicine alla costa o alle aree protette.

"Dopo questo incontro ci aspettiamo che il Ministro Clini consideri molto seriamente le richieste e le preoccupazioni di migliaia di cittadini. Chiediamo un impegno forte contro le perforazioni off-shore e a favore di provvedimenti efficaci per la tutela del Canale di Sicilia, una delle zone più ricche di biodiversità del Mediterraneo" - conclude Giannì.
Durante la scorsa estate, Greenpeace con il tour "U Mari Nun Si Spirtusa" ha visitato le principali località della costa meridionale siciliana, tra cui Palermo, San Vito Lo Capo, Trapani, Marsala, Agrigento e Sciacca. Attraverso incontri, proteste degli attivisti e attività di sensibilizzazione l'organizzazione ambientalista ha illustrato qual è la roadmap di tutela del Canale di Sicilia e ha raccolto l'adesione di oltre 50 sindaci, associazioni di pescatori e comitati locali, più di 57 mila cittadini che hanno firmato online, personaggi del mondo della politica e dello spettacolo come Ficarra e Picone, Sergio Friscia, Rita Borsellino, Andrea Camilleri, Roy Paci, Marco Basile e Guido Caprino.
Marilisa Romagno
autore