01/01/2013 - 01:00

Legambiente scrive a chi appicca il fuoco: "siete criminali e sciocchi"

"Mandate in fumo le possibilità di crescita e sviluppo di tante economie locali. La cenere non genera occupazione e reddito, ma solo distruzione e freni allo sviluppo"
"Non c'è la presunzione di convincervi, ma il tentativo di spiegarvi che state bruciando il ramo su cui siete seduti". E' questo uno dei passaggi della "lettera aperta a voi che state incendiando il paese" che il presidente nazionale di Legambiente ha deciso, oggi, di indirizzare ai criminali che stanno devastando il patrimonio boschivo e forestale. Roghi quasi sempre di origine dolosa, appiccati per fini speculativi.

"Motivi diversi - si legge nella missiva di Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - vi spingono a compiere questi atti criminali. C'è, ad esempio, chi cede alla seduzione di un facile e immediato guadagno offrendosi come manovalanza a basso costo a quanti intendono speculare sulle aree percorse dal fuoco, c'è chi spera di prenotarsi un futuro lavoro di rimboschimento, c'è chi deliberatamente vuole attaccare le aree naturali protette e i parchi, perché ogni vincolo, per chi vuole devastare il territorio a proprio uso e consumo, è insopportabile, c'è chi fa dell'illegalità e dell'attacco ai beni comuni il proprio mestiere quotidiano, c'è chi spera di ricavare un vantaggio personale dall'arrivo di finanziamenti destinati alle attività di spegnimento".

"Gli incendi dolosi - prosegue Cogliati Dezza - sono un crimine ai danni del patrimonio comune, perché mandano in fumo le possibilità di crescita e sviluppo di tante economie locali potenzialmente ricchissime. I soldi non si fanno bruciando aree verdi, ma tutelandole e lavorando insieme alla parte migliore del Paese per costruire sviluppo e occupazione. C'è bisogno di gestire, curare, migliorare la qualità dei nostri boschi, dei nostri ambienti naturali, è qui che si possono creare mille mestieri, mille attività legali e legittime che danno lavoro". Secondo Legambiente salvare e tutelare le foreste significa creare occupazione contribuendo così alla crescita delle economie locali. Ed è a questa prospettiva che gli incendiari dovrebbero convertirsi, trovando in questo modo soluzione al loro bisogno di lavoro.

In allegato la lettera aperta scritta da Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.
Allegati:
Marilisa Romagno
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