01/01/2013 - 01:00

Lizard: il gozzo che naviga senza carburante

L'idea intorno alla quale ruota il progetto Lizard è molto semplice: vivere il mare nel totale rispetto per l'ambiente. Eppure nonostante la sua semplicità il progetto Lizard non ha uguali (o quasi) nel mondo. L'unico limite tecnologico? Lo scetticismo che ruota intorno a questo tipo di applicazione.
Dal ripristino e dalla modifica della carena di un vecchio gozzo in vetroresina per migliorarne le qualità nautiche nasce quello che oggi è Lizard: un natante di 7 metri equipaggiato con un motore elettrico, dotato di pannelli fotovoltaici che non brucia una sola goccia di idrocarburo per navigare. Lizard monta un motore che eroga 10Kw di potenza massima ed è dotata di un sostanzioso pacco batterie al gel che ne garantisce il funzionamento. Oltre alla normale presa di terra che permette di ricaricare la barca tranquillamente tramite una tradizionale colonnina in banchina, sul T-top sono presenti dei pannelli fotovoltaici che servono soprattutto a fornire un supplemento di autonomia alle batterie. In effetti, quando si parla di barche elettriche, ci si imbatte in due soluzioni che sono agli antipodi. O si trovano progetti ipertecnologici da milioni di euro, oppure piccoli natanti che possono muoversi a 3/4 nodi al massimo e trasportare un paio di persone.

Entrambe queste soluzioni non solo sono assolutamente fuori mercato, ma gettano un'aura di "impossibilità" sull'applicazione della propulsione elettrica nel mondo della nautica. La soluzione delle batterie al gel assolve ad una duplice funzione. In primo luogo sono batterie sicure poiché non esalano gas potenzialmente esplosivi come può accadere con le tradizionali batterie al piombo. Tecnologicamente, inoltre, sono batterie che sopportano cicli di carica/scarica anche molto stressanti. Dal punto di vista economico le batterie al gel rappresentano una soluzione interessante poiché contribuiscono a mantenere contenuto il prezzo di mercato di Lizard. L'utilizzo della tecnologia agli ioni di litio, al contrario, renderebbe la barca semplicemente troppo costosa per avere un mercato. Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici vengono utilizzati componenti studiati appositamente per la nautica che consente di ottenere un rendimento superiore rispetto agli altri pannelli sul mercato sia in termini di resa che in termini di temperatura di esercizio. La tecnologia a microsfere utilizzata per questo particolare tipo di pannello consente di poter arrivare a temperature di esercizio superiori ai 100 gradi centigradi senza andare incontro ad un crollo delle prestazioni. Essendo sagomabili e calpestabili, inoltre, ci consentono di applicarli anche su superfici altrimenti inutilizzabili.

I primi test condotti hanno fornito dati confortanti soprattutto per quello che riguarda l'autonomia pura delle batterie (senza l'ausilio dei pannelli fotovoltaici) a bassa velocità. Monitorando la centralina in navigazione e analizzando i consumi è stato calcolato un'autonomia di circa 6 ore in navigazione continua. Ovviamente occorre aspettare la conclusione dei test in mare per poter trarre tutte le conclusioni - serie - del caso ma, i primi risultati sono più che positivi. Al momento il progetto prevede la sostituzione dei componenti minori con altri più performanti e presto Lizard sarà pronta per delle nuove prove in mare. Dotare una barca di motore elettrico non vuol dire soltanto risparmiare all'ambiente emissioni inquinanti da idrocarburi, ma vuol dire anche non utilizzare (né quindi dover smaltire) altri elementi potenzialmente inquinanti come filtri combustibile, filtri olio ed olio esausto.
Inoltre, dettaglio non trascurabile, Lizard è silenziosa. Chi è abituato ad utilizzare una barca con motore endotermico sa bene quanto il rumore e le vibrazioni del motore siano deleterie per il pieno godimento dell'esperienza di navigazione. In questo senso Lizard abbatte anche il fastidioso inquinamento acustico tipico della navigazione da
diporto
a motore.
Tommaso Tautonico
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