01/01/2013 - 01:00

Greenpeace: enel protagonista di un videogame anni '80

Greenpeace lancia oggi il nuovo video virale della campagna Facciamo Luce su Enel. Grafica, stile e suoni sono quelli dei videogame degli anni '80 per denunciare che la politica energetica dell'azienda è vecchia e superata. Protagonista un detective del Reparto Investigazioni Climatiche di Greenpeace che, armato di torcia, cerca di "fare luce" su Enel evitando al contempo gli inquinanti che il "mostro-azienda" scaglia dalle sue centrali a carbone (ossidi di zolfo, ossidi di azoto, PM10).
"Abbiamo realizzato questo video per spiegare, in una forma inconsueta e semplice, i danni che le emissioni delle centrali a carbone di Enel causano all'ambiente e alla salute. - spiega Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia - È ora che si faccia davvero luce su Enel, questo Paese assediato dalla crisi merita di sapere quanto costa veramente la produzione a carbone del principale gruppo energetico italiano, che nel 2011 ha raggiunto il 41 per cento del totale prodotto dall'azienda". Greenpeace ricorda con questo video i dati salienti emersi dalla studio commissionato all'istituto di ricerca indipendente SOMO. Le emissioni delle centrali a carbone di Enel nel solo 2009 hanno causato un impatto sanitario stimabile in 366 morti premature in Italia e danni ambientali, sanitari ed economici per 1,8 miliardi di euro. Dividendo questa cifra per i nuclei familiari italiani si ha che ogni famiglia paga una "tassa Enel" pari a circa 75 euro l'anno. I danni contabilizzati nella ricerca presentata da Greenpeace non vengono pagati dall'azienda, mentre i benefici economici dovuti al minor costo del carbone sono a solo vantaggio della stessa.


Tommaso Tautonico
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