01/01/2013 - 01:00

On line il 'timone' per imprese e investitori sul rischio idrico

Presentato il 'Water Risk Filter', la guida globale on line per valutare e mitigare i rischi legati all'acqua 'navigando' con le mappe interattive dei bacini idrici mondiali. Le cifre: 235 schede tecniche su Paesi e territori, 5 minuti di questionario, 3 categorie di rischio
Approda sul web il 'Water Risk Filter' (Waterriskfilter.panda.org), il nuovo strumento globale on line del WWF per grandi imprese e investitori che, mappando i bacini idrici mondiali e classificandone la vulnerabilità sotto i diversi aspetti (dalla scarsità d'acqua mensile e stagionale ai livelli d'inquinamento, dai rischi per la biodiversità e per la sicurezza, fino agli effetti prodotti dai cambiamenti climatici), fornisce - dopo aver fatto compilare un questionario riservato con i propri dati - una guida per valutare e mitigare i rischi legati alle risorse idriche, derivanti sia dalla propria filiera produttiva che dal bacino idrico interessato. E' il progetto presentato dal WWF, con due conferenze stampa internazionali on line, insieme a DEG, istituto d'investimento tedesco impegnato nell'ambito dell'analisi dei rischi e delle opportunità legati ai cambiamenti climatici e alle risorse idriche, che ha contribuito allo sviluppo di questo nuovo strumento. È un nuovo tassello dell'avvicinamento alla Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Rio+20, che il WWF ha dedicato a "Food, Water, Energy for all. For ever".

Un rapido questionario di 5 minuti, mappe interattive dei bacini idrici mondiali classificati in base al tipo di rischio, un database di 235 schede tecniche su Paesi e territori, casi studio, informazioni industriali e geografiche e dati specifici su aziende: sono alcuni strumenti con cui la piattaforma web 'Water Risk Filter' consente a grandi aziende e investitori di comprendere in che modo le risorse idriche possono influenzare i propri portafogli d'investimento o catene di approvvigionamento e come possono mitigarne eventuali conseguenze negative sia per gli investimenti che per gli ecosistemi. Alla fine del questionario viene infatti prodotta una vera e propria 'radiografia' del proprio rischio d'impresa legato al proprio approvvigionamento idrico e alle criticità ambientali nell'area geografica indicata. Il grado di pericolosità sarà indicato per ogni variante con il colore rosso, per un rischio alto, giallo (rischio intermedio), verde (rischio basso).

Tre le categorie di rischio in cui possono incorrere aziende e investitori puntando su un determinato bacino idrico: fisico (scarsità di acqua, abbondanza di acqua o inquinamento della stessa), normativo (prezzo dell'acqua, diritti legati all'acqua, regole prevedibili, trasparenti e adattabili alle circostanze in continua evoluzione); reputazionale (la crescente consapevolezza dell'uso da parte delle aziende di risorse idriche può influire sulla percezione del brand).
Marilisa Romagno
autore