01/01/2013 - 01:00

Ecomondo: in carcere i RAEE diventano arte

Il Museo del Riciclo ad Ecomondo 2011. Con il progetto del consorzio Ecolight, le opere realizzate dai detenuti delle case circondariali di Forlì e Bologna in mostra nella hall sud della Fiera di Rimini.
Una giostra, un pesce e un settimino realizzati con rifiuti elettronici. Sono le opere fatte dai detenuti dei laboratori RAEE in carcere gestiti dalle cooperative sociali Gulliver e IT2, in collaborazione con l'associazione Recuperiamoci. Alla quindicesima edizione di Ecomondo, il Museo del Riciclo (www.museodelriciclo.it) del consorzio Ecolight presenta l'arte che arriva dalle case circondariali di Forlì e Bologna. «Abbiamo deciso di ospitare le opere nate all'interno del progetto RAEE in carcere, un'iniziativa importante sotto il profilo sociale e ambientale dove, attraverso il disassemblaggio dei rifiuti elettronici viene data una solida opportunità di lavoro alle persone in esecuzione penale», precisa Walter Camarda, presidente di Ecolight, consorzio per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile e accumulatori, e che è partner del laboratorio di Forlì. «Dopo la positiva esperienza dell'anno scorso, in occasione di Ecomondo il Museo del Riciclo si trasforma da portale web a spazio concreto da visitare. E si apre al tema del sociale. L'arte che nasce dai rifiuti - questo il tema centrale del Museo del Riciclo - diventa occasione per una rieducazione, nel rispetto dell'ambiente e nel rispetto della legalità».

Accanto alle opere realizzate dai laboratori di RAEE in carcere, il Museo presenta anche alcune installazioni che sono state presentate all'ultima edizione del concorso internazionale di pittura e design "Rifiuti in cerca d'autore". Tra queste, "Mediterraeneo" di Paolo Nicodemo, vincitrice del premio Ecolight quale miglior opera fatta con i rifiuti elettronici, ma anche "Tree of Life" di Davide Lazzarini, "Lampadoro" della statunitense Giorgia Smith e "Compostuter" di Giulia Conti e Leda Sacchetti. Assoluta novità sono invece "Electronic flower", "Social Network: comunicare, emozionarsi", "Calma apparente" e "Deva di bambù" opere che Olga Marciano e Giuseppe Gorga hanno realizzato appositamente per il Museo del Riciclo in occasione di Ecomondo 2011. Sono solo "assaggi" delle oltre 250 opere realizzate con materiali riciclabili e selezionate da una giuria di giornalisti professionisti che il Museo del Riciclo custodisce nella sua sede virtuale: il portale www.museodelriciclo.it. Presso lo stand, sarà possibile esprimere la propria preferenza per l'opera che piace di più attraverso Facebook: ogni giorno, ai primi 150 sarà regalata una luce da lettura firmata Ecolight.

«Portiamo un messaggio di valore in quella che è la più grande vetrina dedicata all'ambiente», prosegue il presidente di Ecolight. «Il progetto Museo del Riciclo è nato un anno e mezzo fa con il preciso scopo di dare valore al lavoro dei molti artisti che, utilizzando materiali di scarto, arrivano a realizzare delle opere. È un modo per stimolare e accrescere la sensibilità sul tema dei rifiuti, in particolare sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche». I RAEE infatti rappresentano una delle sfide più interessanti per l'Europa e l'Italia. «Partendo dalla consapevolezza che gli oggetti elettronici caratterizzano quasi ogni momento della nostra vita, diventa quindi necessario raccoglierli e riciclarli non solamente per fornire importanti materie prime seconde, ma anche limitare la dispersione di sostanze inquinanti», continua il direttore generale del consorzio Ecolight, Giancarlo Dezio. Con il laboratorio RAEE in carcere, accanto a queste finalità, si aggiunge lo scopo sociale: permettere il reinserimento lavorativo delle persone in esecuzione penale. Dall'avvio della sperimentazione (settembre 2009) il laboratorio di Forlì ha impegnato complessivamente 6 persone detenute, di cui 3 assunte. Complessivamente, il laboratorio ha lavorato circa 300 tonnellate di RAEE.
Marilisa Romagno
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