01/01/2013 - 01:00

Fiume Yellowstone: nuovo incubo marea nera

Un nuovo incubo marea nera sta colpendo in queste ore l'America. Questa volta a provocare il danno ambientale è stata la rottura di un oleodotto della ExxonMobil. Il risultato è che nel fiume Yellowstone sono stati sversati circa mille barili di petrolio.
Sembra di rivivere un copione già visto, la ExxonMobile cerca di limitare e minimizzare i danni ma la preoccupazione per il danno ambientale resta. Dopo la rottura dell'oleodotto, causata probabilmente dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi, le associazioni ambientaliste americane trattengono il fiato, temendo un nuovo disastro ambientale come quello del Golfo del Messico. Tra l'altro i primi dati dopo la fuoriuscita del petrolio coincidono con quelli della "marea nera" del Golfo, 1000 barili. Fortunatamente, grazie al tempestivo intervento dei tecnici e delle squadre di pulizia, la perdita è stata colmata. In via del tutto precauzionale, causa rischio esplosione, sono state fatte evacuare circa 150 persone della cittadina di Laurel.

L'oleodotto in questione collega il Wyoming al Canada e porta il petrolio sino all'area di Billing dove viene lavorato. La struttura era stata revisionata nel 2009 con esito positivo eppure le abbondanti piogge dei giorni scorsi, assieme ai detriti, ne hanno causato la rottura. Ottimista Gary Pruessing, presidente della ExxonMobile che assicura "non ci sono danni indicativi"; dello stesso parere non è l'ambientalista Bobby McEnaney che afferma "Hanno giurato che resteranno finché tutto sarà pulito: ma la loro concezione di pulito non è quella che abbiamo noi altri. Ricordatevi di Prince William Sound", il più grande disastro ambientale americano prima del Golfo del Messico. Indovinate quale azienda era coinvolta?
Tommaso Tautonico
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