01/01/2013 - 01:00

Rifiuti Zero: Zerorelativo, la prima Community di baratto on line italiana

Possibile che oggi nel nostro Paese - industrializzato, veloce, competitivo ed estetizzato - si affermi una pratica come il baratto, che esula dal denaro e rovescia la scala di indicatori con cui attribuire valore agli oggetti?
L'esperienza di Zerorelativo - la prima Community di baratto on line italiana, nata nel 2006 - sembra avvalorare questa tesi: 20.000 iscritti al sito (con oltre 30 nuove adesioni al giorno), più di 63.000 annunci di baratto, prestito e dono attivi, una media di circa 60 scambi al giorno.

Chi si collega a www.zerorelativo.it - e decide, magari, di iscriversi - entra a far parte di un mondo di oggetti, persone ed esperienze estremanente ricco, vario e popolato. Gli annunci che riempiono rapidi le pagine del sito mettono a disposizione degli utenti non solo beni di ogni tipo - tra i più ricercati i vestiti, le scarpe, l'oggettistica per la casa, i prodotti di bellezza, i libri, il cibo autoprodotto - ma anche esperienze, opportunità di incontro e prestazioni professionali.

Scambiare è semplice: una volta iscritti e scelto il proprio nick, si ha a disposizione una "bacheca" in cui inserire i propri oggetti, con foto e descrizione. Ad ogni annuncio gli utenti possono reagire lasciando un commento, di cui il titolare dell'inserzione viene avvisato tramite mail. Ogni utente ha poi la possibilità di compilare una propria "lista dei desideri" che consenta agli altri di indirizzare correttamente le proprie offerte. Una volta conclusa la trattativa, vengono inviati sempre tramite posta elettronica i dati del barter con cui si è scambiato, in modo da organizzare la consegna o la spedizione di quanto pattuito.

Ridurre però l'esperienza di questa Community ad una mera transazione di beni sembra essere riduttivo: "Zerorelativo è come un amico: in questi mesi mi ha fatto gioire, arrabbiare, stupire, irritare, sorprendere, commuovere, ridere, esultare, correre a destra e a sinistra ma più di tutto mi ha presentato delle persone davvero speciali che son diventate mie amiche. Grazie di cuore!" ha dichiarato una barter (così vengono chiamati gli utenti del sito) spiegando il perchè della propria adesione al progetto, il cui successo, secondo la sua anima e fondatore Paolo Severi, non è da ricercarsi nella crisi attuale - "Il baratto non risolleva le sorti economiche di nessuno. Se uno non ha soldi continua a non averli praticandolo" dichiara - quanto piuttosto nella sua capacità di "alimentare un nuovo modo di consumare e di relazionarsi, più consapevole e più attento. Il baratto rimette al centro il cittadino, che diventa poi consumatore, e non viceversa".
Una nuova scala di priorità, questa, che sempre più persone scelgono e preferiscono.

(autore: Maddalena Cassuoli)

 
Riccardo Bandello
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