01/01/2013 - 01:00

Rifiuti a Napoli: si chiede l'intervento della UE

Le deputate europee della delegazione della commissione Petizioni che ha visitato Napoli l'anno scorso, chiedono alla Commissione di intervenire nei confronti del Governo italiano sulla crisi dei rifiuti a Napoli: I cittadini di Napoli sono cittadini europei. Lettera di Judith Merkies (S&D), Margrete Auken (Verdi/ALE), e Monica Frassoni, Presidente del Partito Verde Europeo, al Commissario Potocnik ed al Commissario Dalli.
Siete sicuramente a conoscenza della situazione molto difficile che stanno vivendo i napoletani a causa della nuova e preoccupante emergenza rifiuti. In questo momento, più di 2000 tonnellate di rifiuti sono riversate nelle strade della città; il clima molto caldo, l'esasperazione dei cittadini, disordini in parte organizzati creano pericoli per la salute degli abitanti. La vita della città é sconvolta e, soprattutto, nessuna soluzione è in vista. I cittadini di Napoli sono cittadini europei. Le leggi europee e la legalità continuano a non essere rispettate e la Commissione deve reagire. La situazione non è molto cambiata dalla sentenza della Corte di Giustizia del marzo dello scorso anno. Non solo non vi è stato alcun progresso per quanto riguarda l'adozione di un piano realistico e sostenibile per smaltire i rifiuti in grado di rispondere alle esigenze della città, ma il Governo centrale, la Regione e la Provincia sembrano aver perso interesse in materia. L'attuale e drammatica situazione è il risultato di tre elementi sui quali vorremmo attirare la vostra attenzione.

Il primo è l'evidente cambiamento di approccio politico che è risultato dalle recenti elezioni locali a Napoli. Il nuovo sindaco Luigi de Magistris ha approvato solo pochi giorni dopo aver assunto l'incarico un piano dei rifiuti in linea con le direttive comunitarie e basato sulla raccolta differenziata, sulle infrastrutture di riciclaggio di piccole dimensioni; il piano non comprende la costruzione dell'inceneritore a Napoli, un affare di circa €400 milioni, che la precedente amministrazione ed il Governo nazionale avevano voluto. Lo scoppio di questa nuova e molto difficile crisi ha avuto luogo subito dopo l'adozione del Piano.

Il secondo elemento è la complessa e totalmente inefficiente governance del processo decisionale che rende impossibile organizzare una raccolta sostenibile dei rifiuti, in assenza di un piano previsto dalla normativa comunitaria. La raccolta dei rifiuti è competenza del comune. Ma il trasferimento dei rifiuti in discarica o all'inceneritore è responsabilità della Provincia e la decisione sui siti è responsabilità della Regione. Nessun progresso è stato registrato su alcuno di questi tre livelli nell'ultimo anno. Le discariche si riempiono velocemente, l'inceneritore di Acerra è al collasso e nessuna riduzione della produzione di rifiuti è stata organizzata negli ultimi mesi.

Il terzo elemento, quello più rilevante per la Commissione, è che il Governo nazionale è attualmente incapace di prendere qualsiasi decisione per aiutare Napoli a sbarazzarsi dei suoi rifiuti prima che le conseguenze per la salute dei suoi cittadini diventino reali. Infatti, il Governo non può decidere il trasferimento provvisorio di rifiuti al di fuori della regione a causa dell'opposizione della Lega Nord, un partito membro della coalizione di governo. Questi tre elementi richiedono un intervento dell'Unione europea. Vi chiediamo quindi di:
- richiamare pubblicamente il Governo italiano ad agire nell'interesse della salute e benessere dei cittadini di Napoli e approvare immediatamente il decreto che permette di trasferire i rifiuti fuori dalla regione.
- richiamare il Governo italiano sull'urgenza dell'adozione del tanto atteso piano rifiuti in modo da poter sbloccare i fondi UE necessari per organizzare la raccolta differenziata dei rifiuti, la bonifica ed il ripristino dei siti contaminati da rifiuti tossici.

Le leggi europee prevedono che i governi debbano agire dopo una decisione della Corte. L'Italia è in ritardo di diversi mesi. La Commissione deve dichiarare la propria intenzione a dare seguito alla decisione della Corte portando l'Italia di fronte alla Corte secondo l'art. 260 che prevede sanzioni pecuniarie per il mancato adempimento di decisioni da parte degli Stati. La Commissione rappresenta gli interessi comuni dei cittadini dell'UE. Non può lasciare sola la gente di Napoli.
Tommaso Tautonico
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