01/01/2013 - 01:00

Dimmi di Sì al referendum su acqua e nucleare

Nel giorno in cui la Germania ha confermato il proprio addio all'atomo entro il 2022 il WWF lancia "Dimmi di Sì", la nuova videogallery autogestita dagli utenti web in cui dire Sì per dire NO.

Il WWF invita tutti, da nord a sud, a registrare un videomessaggio per informare gli elettori sull'importanza di andare a votare al prossimo imminente referendum su acqua e nucleare e sulle ragioni per dire Sì.
Realizzare la propria 'dichiarazione di voto' è semplice: bastano una videocamera, una webcam o una fotocamera, una connessione internet e la voglia di essere cittadini consapevoli dei propri diritti (e doveri).
(qui tutte le indicazioni per partecipare)
Quello dell'associazione ambientalista è un invito 'virtuale' per creare una mobilitazione reale in grado di diffondere viralmente informazioni relative ai quesiti su acqua e nucleare per "non farsi prendere per il naso", come suggerisce il Pinocchio del WWF, protagonista della campagna di sensibilizzazione referendaria.
 
E in riferimento alle notizie sulla rinunica tedesca al nucleare, Stefano Leoni, presidente del WWF Italia ha dichirato: "Una grande lezione di serietà, rispetto alla quale è da rimarcare che in Germania si è tracciata una strada precisa, anche prendendo atto della chiarissima volontà della maggioranza dell'elettorato, che non ha gradito affatto rinvii dello stop. La decisione non avviene solo per motivi politici o per paura, ma per concretissimi motivi economici e gestionali legati alla sicurezza anche delle scorie: il Governo di Angela Merkel dichiara dunque che l'addio all'atomo entro il 2022 è "irrevocabile", coerentemente con la politica dei Governi tedeschi degli ultimi decenni che hanno puntato su rinnovabili e ed efficienza energetica. Ancor più oggi le decisioni del Governo e del Parlamento italiano appaiono invece a dir poco tragicomiche: il timore del pronunciamento popolare sta generando 'panico' nei confronti del referendum popolare e ad oggi quella che in realtà si vuol far credere come un'abrogazione del nucleare è di fatto una moratoria che rinvia nuovamente la decisione al Parlamento che dovrebbe pronunciarsi sulla base di non meglio definiti nuovi studi e di non meglio identificate posizioni comunitarie". 
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Lisa Zillio
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