01/01/2013 - 01:00

Incredibile retromarcia sul nucleare: abrogate le norme per nuovi impianti

Legambiente: "Vittoria del movimento antinucleare". "Consapevoli che il quorum nel referendum di giugno sarebbe stato raggiunto e che la stragrande maggioranza degli italiani, di tutti gli schieramenti politici, sono contrari al nucleare, il governo ha deciso di abrogare le norme per la realizzazione di nuove centrali atomiche".
"Salta quindi anche il referendum ma non cala l'attenzione da parte delle associazioni che continueranno invece a vigilare affinché il nucleare cacciato ora dalla porta non si riaffacci dalla finestra, magari tra un anno, quando le acque si saranno calmate e l'incubo di Fukushima sarà meno opprimente". Così il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, ha commentato la notizia dell'emendamento al decreto Omnibus che conteneva anche la moratoria di anno per il nucleare, presentato oggi al Senato. "Questa grande vittoria del movimento antinucleare - ha continuato Cogliati Dezza - sia la spinta decisiva per avviare un nuovo piano energetico nazionale basato sulle fonti rinnovabili, che escluda definitivamente il ritorno all'atomo, rispondendo positivamente agli obiettivi internazionali e garantendo al Paese occupazione e sviluppo di qualità".

Entusiasmo ed allarmismo dalle parti politiche contrarie al nucleare, secondo cui, questa retromarcia serve a far perdere l'interesse della popolazione verso il referendum di giugno, data in cui si voterà comunque per la battaglia contro la privatizzazione dell'acqua e - soprattutto - contro la norma sul legittimo impedimento che rischia di trasformarsi, in caso di successo, in un plebiscito contro il presidente del consiglio.
Tommaso Tautonico
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