01/01/2013 - 01:00

La vicenda di Porto Miggiano ad Otranto

Dopo una complessa vicenda burocratica e giudiziaria, che ha tenuto col fiato sospeso gli addetti ai lavori, il TAR ha dato il via alla costruzione a Porto Miggiano di un villaggio turistico che si estenderà su di una superficie di 15 ettari, ribaltando i precedenti veti di Regione e Sovrintendenza.
In questa delicata trama di interessi differenti, crescita economica da un lato, sviluppo sostenibile e tutela ambientale dall'altro non si fa attendere l'intervento del Comitato Esecutivo del Parco "Costa Otranto Santa Maria di Leuca - Bosco di Tricase" nella persona del Presidente ing. Nicola Panico. "Premesso che un concreto intervento in merito alla vicenda da parte dell'Ente Parco , avrebbe potuto trovare legittimità giuridica esclusivamente se il sito fosse ricaduto nei confini amministrativi dell'Area Protetta, non si può non sottolineare il rammarico per il fatto che il sito in questione avrebbe visto un suo destino naturale proprio all'interno del Parco, mentre dopo i lavori previsti perderà i suoi requisiti e non sarà certo la migliore Porta d'accesso ad un'area protetta."

D'altra parte la storia della pianificazione delle aree Parco, complessa per definizione, insegna che spesso la percezione del vincolo che questa perimetrazione comporta, talvolta prevale, soprattutto inizialmente, rispetto alla consapevolezza, solo successiva, del valore aggiunto e dell'importanza prioritaria nella conservazione del patrimonio naturalistico di un territorio. Per questi motivi non sempre i confini definiscono al meglio le reali esigenze di tutela e conservazione degli habitat, lasciando fuori dal Parco siti di pur riconosciuto valore naturalistico e paesaggistico. Nella consapevolezza che il nostro patrimonio ambientale sia un bene da custodire e da tramandare, prescindendo dal confinamento in un'area imposto dall'uomo, il Comitato Esecutivo dell'Ente Gestore mette a disposizione delle comunità del Parco tutti i suoi mezzi e le sue competenze.

L'obiettivo è non solo la valorizzazione di ciò che è già all'interno dell'area protetta, ma anche quello di voler fortemente rappresentare un laboratorio di politiche, processi e progetti utili al suo ampliamento con l'inclusione di naturalità e paesaggi. Fondamentale presupposto per l'instaurarsi di questo processo è la percezione comunitaria dell'esistenza di un' importante patrimonio naturalistico che si estende a ridosso e oltre i confini del Parco raggiungendo quelle zone che oggi non sono aree protette solo da un punto di vista squisitamente giuridico, ma che di fatto sono Parco da sempre.
Tommaso Tautonico
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