01/01/2013 - 01:00

Cosa pensano i napoletani del 'porta a porta'?

Bene l’informazione, ma i bidoni restano sporchi e i rifiuti andrebbero ritirati più spesso. Fiducia negli operatori ASIA ma scarsa nell'azienda e nelle imprese che riciclano i materiali. Bisogna multare i cittadini inadempienti.
Nel corso del convegno: “Raccolta differenziata avanzata. Un obiettivo possibile anche per Napoli e la Campania. Come lasciarsi definitivamente alle spalle 17 anni di emergenza rifiuti” all’Università degli Studi di Napoli Federico II,  è stata presentata oggi una ricerca condotta nel 2010 da una équipe di docenti e ricercatori del Dipartimento di Sociologia dell’Università Federico II di Napoli – coordinati dal Prof. Stefano Consiglio – su un campione di 1.341 cittadini napoletani che usufruiscono del servizio di raccolta “porta a porta”. Questi cittadini abitano nei 7 quartieri napoletani dove grazie a un progetto portato avanti dal WWF si raggiungono risultati di raccolta differenziata degni del  nord-Europa: qui con il ‘porta a porta’ si realizza il 60% di raccolta differenziata con punte oltre il 90% come rilevato nella video inchiesta dello scorso dicembre.

L’indagine è stata commissionata dal WWF Ricerche e Progetti per ASIA SpA per rilevare il livello di soddisfazione dei cittadini di alcuni quartieri di Napoli (Bagnoli, Chiaiano, Colli Aminei, Ponticelli, Rione Alto e San Giovanni a Teduccio) nei confronti del servizio di raccolta differenziata porta a porta. I principali risultati che sono emersi dall’indagine sono i seguenti: L’avvio del servizio di raccolta porta a porta ha convinto la maggioranza del campione (66,8%) a impegnarsi nella differenziazione dei rifiuti; Confrontata con il precedente sistema di raccolta, la differenziata porta a porta risulta nettamente vincente (il 77% degli intervistati preferisce il porta a porta); Il 69% degli intervistati  esprime un giudizio, complessivamente, positivo sulla qualità del servizio di raccolta differenziata (anche se emergono diversità tra i diversi quartieri coinvolti).

Nel complesso, gli utenti sono molto soddisfatti dei servizi informativi, un po’ meno per quanto riguarda i tempi della raccolta (calendarizzazione, puntualità e frequenza del ritiro) e molto poco per quanto riguarda la pulizia dei contenitori. Per quanto riguarda il grado di impegno percepito dall’utenza in merito alle pratiche introdotte dal servizio, “tenere i rifiuti in casa fino al successivo ritiro” è il compito più impegnativo (60,6%). Questa difficoltà è legata a fattori quali: il rispetto dei tempi di ritiro, gli intervalli (più lunghi) tra un ritiro e l’altro rispetto al sistema “stradale”. Gli altri aspetti della raccolta differenzia porta a porta (ricordare il calendario del ritiro dei rifiuti, trasportare i bidoni al punto di raccolta, differenziare correttamente i rifiuti) mediamente non sono considerati impegnativi dai cittadini.

Sul piano della fiducia riposta negli attori principali del servizio (operatori, ASIA, aziende che riciclano i materiali) emergono dati complessivamente poco incoraggianti, in cui solo gli operatori registrano un certo grado di fiducia (51,3%). Per quanto riguarda chi organizza e gestisce la raccolta differenziata, l’area della fiducia appare piuttosto limitata (29,3%). Anche nei confronti delle aziende che riciclano i rifiuti differenziati si registra un rapporto fiducia/sfiducia incerto (35,1%). Questo dato fa riflettere sulla “sfiducia” nelle istituzioni: mentre il 51,3% degli intervistati ha fiducia negli operatori lo stesso dato non si registra nei confronti dell’azienda intesa come soggetto “istituzionale”.

Più dell’83,2% degli intervistati ritiene la sanzione uno strumento necessario per favorire una corretta separazione dei rifiuti (47.4% moltissimo; 35.8% molto) e chiede che vengano multati i cittadini inadempienti. I dati sono stati illustrati da Enrica Amaturo direttore del Dipartimento di Sociologia,  Stefano Consiglio docente di Organizzazione aziendale e responsabile scientifico dell'indagine, Giancarlo Ragozini docente di Statistica e Annamaria Zaccaria docente di Sociologia del territorio e dell'ambiente. Luigi Peluso, responsabile delle attività per WWF Ricerche e Progetti, ha illustrato i numeri della comunicazione che ha coinvolto 128.000 cittadini, 4.880 condomini e 42.000 nuclei familiari. Sono state espletate 5.800 ore di punti informativi stradali, 2.300 controlli sulla qualità dei conferimenti presso i condomini, 100 incontri con gli amministratori e 10 assemblee di quartiere. Il personale Asia dedicato al porta a porta è stato formato con 48 ore di aula e si sono tenuti corsi per insegnanti e studenti dei quartieri interessati. Alla tavola rotonda è intervenuto anche Antonio Diana titolare di Erreplast/SRI, azienda campana specializzata nel recupero di multimateriale e trasformazione del PET, per rispondere ai dubbi dei cittadini sull’effettivo recupero di materia. Diana ha spiegato come i materiali vengono avviati a riciclo ed ha presentato dati relativi alle proprie aziende che dimostrano incrementi di produzione direttamente proporzionali all’estensione della raccolta differenziata. Gianluca Picone dell'hotel Royal-Continental ha illustrato le buone prassi poste in essere nella struttura alberghiera per ridurre la produzione di rifiuti e differenziare al massimo.
Tommaso Tautonico
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