01/01/2013 - 01:00

I segreti del clima nella Fossa delle Marianne

Un gruppo di ricercatori ha condotto uno studio nella Fossa delle Marianne, la più profonda fossa oceanica conosciuta (il punto più profondo, che si trova a 10.901 metri sotto il livello del mare, supera di 2.061 metri l'altezza del monte Everest), per capire meglio il ruolo giocato dagli oceani nel regolare il clima.

Grazie a una sofisticata piattaforma marina è stato possibile raggiungere il fondo del Challanger Deep, il punto più profondo della Fossa, e svolgere alcune dettagliate analisi sui processi microbiologici presenti.
Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori guidati dal professore Ronnie Glud della SAMS (Scottish Association for Marine Science), in collaborazione con i colleghi del Max Planck Institute di Brema (Germania), l'Agenzia giapponese per le Scienza Marina,Terrestre e Tecnologica (JAMSTEC) e l'Università di Copenhagen (Danimarca).
 
"La quantità di carbonio catturata dal fondo del mare è un fattore chiave per capire il ciclo del carbonio e, di conseguenza, il clima del nostro pianeta" ha dichiarato Glud.
"Vogliamo sapere quanto materiale organico è depositato sul fondo del mare e se questo materiale, una volta morto, viene mangiato da batteri o semplicemente sepolto. Perché dalla percentuale di materiale degradata si potrà capire quanto ossigeno e quanta CO2 sono presenti e, di conseguenza, quanta anidride carbonica viene catturata dagli oceani" ha spiegato il professore.
 
"Siamo molto contenti che la spedizione sia andata così bene. L'altissima pressione sul fondo della fossa delle Marianne è stata una grande sfida da vincere per costruire degli strumenti in grado di funzionare a quelle profondità. Proviamo un grande senso di conquista nello studiare e nell'aver portato alla luce dati dalla più profonda cavità oceanica. Ci aspettiamo che queste informazioni possano aiutarci a far luce sui grandi quesiti legati alla cattura di anidride carbonica da parte degli oceani" ha concluso Glud.
E i primi dati sembrano proprio confermare questa grande capacità.
Lisa Zillio
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