01/01/2013 - 01:00

Gran Paradiso: la centrale idroelettrica di Chavonne un rischio?

"I lavori previsti nel Parco Nazionale del Gran Paradiso sono incompatibili con le esigenze di tutela delle specie e degli habitat e cancelleranno un turismo che negli anni è diventato un modello apprezzato di sostenibilità verso l'ambiente".
La LIPU-BirdLife Italia esprime forte preoccupazione sul progetto che prevede il potenziamento della centrale idroelettrica di Chavonne, in Val d'Aosta, e che è ora sottoposto a procedura VIA (Valutazione di impatto ambientale). Il progetto prevede un forte aumento di potenza della centrale idroelettrica, che però significherà una perdita netta di ecosistemi e di biodiversità: la gola di Cretaz, sotto Cogne, sarà sbarrata da una diga alta 15 metri, mentre le aree interessate dai lavori a Valsavaranche e Plan Pessey (Val di Cogne) vedranno presto i propri pascoli andare persi per far posto a depositi di materiali. Gran parte delle zone interessate dai lavori ricadono all'interno dei confini del Parco Nazionale del Gran Paradiso e all'interno o in prossimità di siti della rete Natura 2000, SIC (Siti importanza comunitaria) e ZPS (Zone protezione speciale).

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è un'area protetta di grande importanza: ha ricevuto nel 2006 il Diploma Europeo delle aree protette dal Consiglio d'Europa in virtù delle notevoli qualità scientifiche, culturali, di biodiversità e di gestione sostenibile - sottolinea la LIPU - I lavori in programma mettono invece a rischio la conservazione della biodiversità e compromettono il turismo della Valle di Cogne e della Valsavaranche, fiori all'occhiello del parco. "Abbiamo presentato alcune osservazioni al Studio di Impatto Ambientale - spiega Giorgia Gaibani, responsabile IBA e Rete Natura 2000 LIPU - Chiediamo si rinunci a questi progetti faraonici che finiranno presto per presentare un conto salatissimo alla natura e alla collettività".
Tommaso Tautonico
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