01/01/2013 - 01:00

Energia: Rinnovabili Puglia, in vigore nuove Linee Guida

Per le energie rinnovabili in Puglia è in vigore il Regolamento Regionale n. 24 del 30 dicembre 2010. "Cambiano le regole e si snelliscono le procedure per l'installazione in Puglia di impianti di energie rinnovabili, con più tutele per l'ambiente, il territorio e l'agricoltura senza compromettere lo sviluppo". Così il comunicato della Regione Puglia.
Le novità sono entrate in vigore il 31 dicembre 2010, con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (è il numero 195) delle cosiddette linee guida regionali, cioè il Regolamento Regione Puglia n. 24 del 30 dicembre 2010 che attua quanto stabilito dalle Linee Guida nazionali per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.

In vigore dal 1 gennaio 2011, la nuova procedura per ottenere in Puglia l'autorizzazione unica per installare un nuovo impianto, varata con delibera. Entrambi i provvedimenti sono stati licenziati dalla Giunta regionale nell'ultima seduta dell'anno.

Il Regolamento per le aree non idonee (le cosiddette linee guida regionali) è un regolamento attuativo del Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 10 settembre 2010  "Linee Guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili" e individua le aree e siti non idonei all'installazione di specifiche tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili nel territorio pugliese.

L'importanza del Regolamento è legata al fatto che varato all'indomani della dichiarazione di incostituzionalità del Regolamento Regionale sugli impianti eolici (è il n. 16 del 2006), serve a regolare e a disciplinare l'impatto della sentenza della Corte Costituzionale. Nel documento, che occupa 165 pagine del Bollettino Ufficiale, sono indicate le aree non idonee in modo estremamente analitico. La Puglia individua, con questo provvedimento, tutte le zone soggette a qualsiasi tipo di vincolo: parchi, riserve, siti Unesco, beni culturali, immobili e aree dichiarate di notevole interesse pubblico, territori costieri, laghi, fiumi, torrenti e corsi d'acqua, boschi, zone archeologiche, tratturi, grotte, lame e gravine e versanti, "coni visuali".

Il tutto è dettagliato nei tre allegati del regolamento: nel primo sono indicati i principali riferimenti normativi che determinano la non doneità delle aree, l'Allegato 2 contiene una classificazione delle diverse tipologie di impianti per fonte, potenza e tipo di connessione elaborata sulla base delle Linee Guida nazionali, l'Allegato 3 indica nel dettaglio le aree e i siti dove non è consentita la localizzazione di specifiche tipologie di impianti a loro volta indicati.
Un esempio è rappresentato dai "coni visuali", cioè da quei panorami che sono l'immagine stessa della Puglia in tutto il mondo e rappresentano un motivo rilevante della sua attrattività turistica: vedute come Castel del Monte, Canne della Battaglia, il Castello di Lucera, Castel Fiorentino, Dragonara, Vieste, Minervino Murge, la Loggia di Pilato a Monopoli, il sito di Egnazia a Fasano, Ostuni e la sua strada panoramica, il Parco delle Dune Costiere e fiume Morelli, Alberobello e la strada provinciale dei Trulli, Locorotondo e il suo belvedere, le gravine di Laterza e di Gravina, Otranto, Santa Maria di Leuca e il santuario de Finibus Terrae, la strada da Ruffano a Casarano con la Cripta del Crocifisso e ancora Montagna Spaccata, Porto Selvaggio e il Castello di Oria.

Cambia anche il procedimento per richiedere le autorizzazioni uniche. Il nuovo iter descritto nella delibera di Giunta si allinea alle Linee Guida nazionali, ma con una particolarità unica in Italia: è completamente on line.

Scarica sotto  il testo del Regolamento e gli allegati.
Riccardo Bandello
Editore