01/01/2013 - 01:00

OGM: arriva il no unanime dalle regioni

La Conferenza delle Regioni si è pronunciata sulla possibilita' di avere coltivazioni transgeniche sul territorio italiano. Il no e' stato unanime.
 
"Una posizione che viene ribadita - ha spiegato l'assessore della Regione Puglia Dario Stefàno che oggi ha nuovamente fatto propria la posizione di tutti gli Assessori all'agricoltura delle Regioni e delle Province autonome in merito alle colture transgeniche - e che, quindi, non lascia spazio a dubbi: i territori italiani devono rimanere OGM free. Le Regioni lo hanno ribadito con estrema chiarezza".
Posizione questa che il Presidente Errani dovrà comunicare al Governo centrale sollecitando i Ministeri competenti a procedere all'attivazione della clausola di salvaguardia, a norma dell'art. 23 della Direttiva CE 18/2001. 
 
"L'intesa sulle linee guida sulla coesistenza - ha precisato l'assessore Stefàno - è stata già ritirata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 7 ottobre scorso e, dunque, non v'è più alcuna ragione per riproporla alla discussione. In più, in quella stessa sede del 7 ottobre, fu approvato un ordine del giorno in cui si chiedeva ai Ministeri competenti di procedere all'attivazione della clausola di salvaguardia, a norma dell'art.23 della Direttiva CE 18/2001, nei confronti delle "varietà geneticamente modificate".
 
In sintonia con quanto già fatto da Austria, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo e Ungheria, dove la clausola è tuttora in vigore. 
"C'è di più - ha aggiunto Stefàno - : il Consiglio dell'Unione Europea, che ne detiene la prerogativa, si è già espresso rigettando la richiesta di rimozione, proposta dalla Commissione dell'Ue, per Austria e Ungheria, sulla base dell'assenza di una valutazione del rischio per l'ambiente. Questo, è evidente, dà ancora più forza alla nostra posizione ".
 
Attivazione della clausola di salvaguardia, dunque, come unico strumento per mantenere il territorio di tutte le Regioni italiane libero da coltivazioni transgeniche. 
"E che consente peraltro di risolvere anche i contenziosi esistenti che, comunque, non possono essere imputati ad inadempienze da parte delle Regioni e Province Autonome. Come pure - ha concluso Stefàno - il ricorso alla clausola di salvaguardia da parte del nostro Paese rappresenterebbe quella alternativa alle linee guida sulla coesistenza, così da adempiere alla Sentenza del Consiglio di Stato n. 183/2010".
Lisa Zillio
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