01/01/2013 - 01:00

Disastro in Ungheria, poteva essere evitato

Una fuga di sostanze tossiche crea uno stato di emergenza in Ungheria. Vicino Ajka, zona ovest dello stato, da un impianto sono fuoriusciti liquami contaminati da ossido di alluminio. L'incidente ha già provocato 4 vittime e 120 feriti.
Il presidente ungherese Viktor Orban garantisce e rassicura che non c'è il rischio di contaminazione radioattiva. La sostanza è fuoriuscita da un industria di alluminio presso la quale si è verificata una spaccatura in uno dei contenitori esterni che ha causato la fuoriuscita di circa un milione di metri cubi di fango tossico e corrosivo.

Il fango ha letteralmente inondato due comuni vicini ad Ajka ed ha già causato 4 morti e 120 feriti. La preoccupazione più grande adesso è legata al fatto che la fanghiglia rossa possa raggiungere il Danubio; secondo il ministro dell'Interno Sandor Pinter, ci sono "buone possibilità" di impedire che il fango rosso finisca nel Danubio e garantisce che nessuna fonte d'acqua potabile è stata contaminata. Intanto è stata evacuata l'area circostante per circa 40 kmq.

Secondo quanto riporta il Wwf Ungheria, non è da escludere l'ipotesi di inquinamento del Danubio. Secondo quanto riportano alcune foto aeree scattate in giugno, è evidente una falla nella diga di contenimento che attualmente non eviterebbe il riversamento del fango nel fiume.
Tommaso Tautonico
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