01/01/2013 - 01:00

Caccia in deroga in Veneto

Nell'Anno Internazionale della Biodiversità l'ennesima mazzata arriva stavolta dal Veneto. Da oggi, infatti, sarà possibile cacciare liberamente su tutto il territorio regionale i mini volatili protetti dall'Unione Europea come lo storno, il fringuello, la peppola, il frosone, la pispola (fino al 30 dicembre prossimo) e il pispolone (fino al 24 ottobre).
"Il regime di deroga - ha spiegato l'assessore Daniele Stival, promotore dell'iniziativa - è previsto dalle normative europee e nazionali e noi abbiamo deciso di applicarlo in una logica di equilibrio tra risposta alle istanze del mondo venatorio e necessità di tutela del patrimonio faunistico".
La deliberazione prevede per ogni specie limiti massimi di prelievo complessivo, oltre che giornaliero e stagionale.

"Garantiremo il rispetto di questi limiti - ha assicurato Stival - attraverso un sistema di monitoraggio quindicinale già sperimentato con successo dalla nostra Regione. Tale sistema, la cui congruità è stata pienamente riconosciuta dai competenti uffici comunitari, ha consentito, grazie anche ad una responsabile adesione del mondo venatorio, di raccogliere dati statistici relativi ai prelievi, che consentiranno di attivare una vera e propria banca dati".
Decisa la reazione delle associazioni ambientaliste.

La Lipu si è appellata direttamente al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo perché "intervenga oggi stesso e attivi il Consiglio dei ministri per annullare l'illegittima delibera della Regione Veneto".
"Ignorando la condanna comunitaria appena subita dall'Italia e la causa proprio contro il Veneto in piedi presso la Corte di giustizia europea - ha continuato la LIPU - la giunta del Presidente Zaia ha dato il via libera all'abbattimento in deroga di decine di migliaia di uccelli protetti, applicando per l'ennesimo anno consecutivo uno strumento che dovrebbe essere usato in modo straordinario, e inoltre senza spiegare le adeguate motivazioni della deroga e senza prevedere alcun regime di stretto controllo, altre condizioni essenziali per l'attivazione delle deroghe".

"Di fronte a questo vero e proprio abuso, illegittimo dinanzi alla legge italiana e alle regole comunitarie - ha concluso la LIPU - il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo attivi il Consiglio dei ministri per annullare la delibera del Veneto, come previsto dall'articolo 19 bis, comma 4 della legge 157 del 1992. E lo faccia subito considerando che già oggi i cacciatori veneti hanno inferto danni irreparabili al patrimonio dello Stato costituito dalla fauna selvatica".
Lisa Zillio
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