01/01/2013 - 01:00

Ritorna l'incubo nel Golfo del Messico: una nuova esplosione

Un’esplosione su una piattaforma petrolifera fa ripiombare il Golfo del Messico nell’incubo della marea nera. L'incidente 80 miglia a sud di Vermillion Bay. Fiamme e fumo sulla zona, preoccupazione per i danni ambientali. La Guardia Costiera: "Il pozzo non era attivo". 13 lavoratori lanciati in acqua.
Poco dopo le nove del mattino la guardia costiera degli Stati Uniti ha annunciato di aver inviato mezzi di emergenza a Vermilion Bay, a circa 150 chilometri al largo della Louisiana, dove tredici persone hanno lanciato l’sos in seguito allo scoppio della piattaforma su cui stavano lavorando. I dipendenti si sono subito rifugiati in acqua. L’impianto esploso appartiene alla Mariner Energy, una delle più grosse compagnie del Golfo, attivissima nella trivellazione off-shore, le cui azioni hanno iniziato una rapidissima discesa in Borsa, sulla scia del disastro del 20 aprile, quando lo scoppio della piattaforma Bp provocò la morte di 11 lavoratori e una clamorosa fuoriuscita di petrolio.

Sul posto sono immediatamente intervenuti quattro elicotteri da New Orleans e quattro da Houston e due navi e due aerei. Il portavoce Robert Gibbs nella prima dichiarazione della Casa Bianca spiega: "Non si tratta di una piattaforma che trivellava in profondità" quasi a sfatare il fantasma della Deepwater Horizon che riaffiora. Mentre le autorità hanno rassicurato sulle condizioni dei lavoratori, ancora nessuna informazione sui possibili danni dell’incendio. Bill Colclough, portavoce della Guardia Costiera ha detto che non si sa se ci sono state perdite, spiegando che al momento dello scoppio non era attiva.

A differenza di quella che ha provocato il più grave disastro ambientale statunitense che ha riversato in acqua 780 milioni di litri di greggio, questa si trova in “shallow water”, ovvero in acque basse, a circa 750 metri di profondità. Questo significa che, se anche si verificasse una fuoriuscita di petrolio, le operazioni di sicurezza sarebbero molto più facili da effettuare. Gene Beck della Texas A&M University spiega che probabilmente la piattaforma sarebbe esplosa per una fuga di gas: si tratterebbe di una struttura che era al lavoro su un pozzo già funzionante. Ma la preoccupazione per il clamoroso incidente è palpabile.
Marilisa Romagno
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