01/01/2013 - 01:00

Pesticidi nel piatto 2010: presentato l'annuale rapporto di Legambiente

È stato presentato oggi a Roma l'edizione annuale del rapporto Pesticidi nel piatto 2010, redatto da Legambiente sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Vittorio Cogliati Dezza e Francesco Ferrante rispettivamente presidente nazionale e responsabile agricoltura di Legambiente, Antonio Longo, presidente Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) e Francesco Panella, presidente UNAAPI (Unione nazionale associazioni apicoltori italiani).
Nonostante gli sforzi per ridurre l'impiego di prodotti chimici in agricoltura, la quantità di residui di pesticidi rilevati nei campioni di ortofrutta e derivati risulta eccessivamente elevata.
Rispetto allo scorso anno, infatti, il rapporto ha evidenziato una maggiore presenza di campioni multi residuo ovvero campioni che presentano contemporaneamente più e diversi residui chimici.
Nello specifico è emerso che, a fronte di una diminuzione del numero di campioni analizzati (8560 contro gli 8764 dello scorso anno), sono aumentati prodotti contaminati da uno o più residui di pesticidi (da 27,5 a 32,7%) e i campioni irregolari (da 1,2 a 1,5%).
Tra le verdure il 76,4% dei campioni risulta regolare senza residui (erano l'82,9% nel 2009); 45 sono i campioni fuori legge (1,3% contro lo 0,8% dello scorso anno), mentre il 22,3% risulta contaminato da uno (15,8%) o più residui (6,5%, erano il 3,5% nel 2009).

Diminuiscono i campioni di frutta irregolari per residui oltre i limiti consentiti o per molecole non autorizzate, passando dal 2,3% dello scorso anno all'1,2% dell'attuale, mentre aumentano quelli regolari ma contaminati da uno (22%) o più residui (26,4%) che passano nel complesso dal 43,9 al 48,4%.
Tra i prodotti derivati (tra i quali miele, pane, vino ecc), il 77,7% risulta regolare senza residui (erano l'80,5% nel 2009); il 10,3% è regolare con un residuo e il 9,3% contiene più di un residuo contemporaneamente. Il 2,7% risulta invece addirittura irregolare (39 campioni su 1435) segnalando una novità rispetto agli anni precedenti, quando la percentuale era pari a zero.
Dall'elaborazione dei dati raccolti quest'anno, sono emersi casi particolari di prodotti "multi contaminati", tra i quali un campione d'uva bianca analizzato in Sicilia contenente 9 diversi residui di pesticidi (Clorpirifos, Clorpirifos-metile, Cyprodinil, Dimetomorf, Fenhexamid, Fludioxonil, Miclobutanil, Penconazolo, Tiabendazolo); un campione di pere analizzato in Campania con 5 diversi residui chimici (clorpirifos, boscalid, etossichina, captan di fenilammina, clozolinate); un campione di vino analizzato in Friuli Venezia Giulia con 6 diversi residui chimici (dimetomorf, boscalid, pyrimetanil, fenexamid, metalaxil, iprovalicarb).
Tra i risultati da segnalare merita sicuramente attenzione quello dei 5 campioni di pane fuori legge analizzati in Piemonte e quello dell'insalata con tracce di DDT analizzato in Friuli Venezia Giulia.

"La normativa vigente ha portato ad un maggiore controllo delle sostanze attive impiegate nella produzione dei formulati e l'armonizzazione europea dei limiti massimi di residuo consentito (LMR), ha rappresentato un importante passo in avanti - ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente -. Il rapporto registra poi un lento ma graduale miglioramento rispetto agli anni passati, a testimonianza della maggiore attenzione da parte degli operatori agricoli alla salubrità dei cibi e alle richieste dei consumatori, sempre più favorevoli ai prodotti provenienti da un'agricoltura di qualità. Nonostante ciò, però, risulta ancora troppo alta la percentuale dei prodotti contaminati da uno o più tipi di pesticidi".
 "La strada da percorrere per raggiungere un uso sostenibile dei fitofarmaci è ancora molto lunga. Permane infatti, il problema del cosiddetto multi residuo cioè, l'effetto sinergico dovuto alla presenza contemporanea di differenti principi attivi sul medesimo prodotto, e quello della rintracciabilità di pesticidi revocati oltre il termine fissato per lo smaltimento delle scorte. Non esiste un riferimento specifico nella normativa che stabilisca per i laboratori un termine temporale oltre il quale tracce, anche al di sotto del limite consentito di pesticidi revocati, come il DDT, siano da indicare come irregolari" - ha aggiunto Francesco Ferrante, responsabile Agricoltura di Legambiente e senatore del Pd - che a tal fine ha presentato un disegno di legge per promuovere la ricerca sugli effetti sinergici del cocktail chimico e la regolamentazione della normativa sul multi residuo.

"I risultati del rapporto sono preoccupanti sia per l'aumento dei campioni con multi residui, sia per le criticità risultati doppie in percentuale nella verdura rispetto allo scorso anno - ha dichiarato il presidente del Movimento Difesa del Cittadino Antonio Longo -. I consumatori quindi devono sempre più stare attenti ad osservare le regole di igiene nell'uso di frutta e verdura, educando soprattutto i ragazzi. Cogliamo l'occasione inoltre, per denunciare l'intenzione del Governo di azzerare l'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare. E' una scelta miope, che contraddice tante assicurazioni dei ministri delle Risorse agricole e della Salute che va respinta con decisione".
"I recenti accertamenti scientifici confermano quanto gli apicoltori denunciavano da anni: il crescente uso degli insetticidi neonicotinoidi, neurotossici sistemici persistenti comporta gravi problematiche di sopravvivenza delle api - ha dichiarato il presidente di UNAAPI Francesco Panella -. Mentre nelle aree del mondo ad agricoltura intensiva continua inarrestabile il devastante declino delle api, in Italia la sospensione dell'uso di neonicotinoidi per la concia del mais non ha avuto solo effetti benefici per le api ma, soprattutto, ha dimostrato che privilegiare l'uso della chimica comporta una spirale senza alcuna prospettiva di successo. E' necessario quindi vietare la monocoltura in successione in tutte le zone a rischio Diabrotica, trasformare la sospensione dei concianti neurotossici del mais in divieto definitivo, ribadire formalmente il divieto d'irrorazione di insetticidi su mais in fioritura, il cui polline è abbondantemente bottinato da api e altri insetti utili".
Lisa Zillio
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