01/01/2013 - 01:00

L'occhio ecosostenibile sui mondiali di calcio

Le iniziative ecologiche legate alla competizione in corso in Sudafrica
Sono partiti da alcuni giorni i mondiali di calcio 2010, i primi in terra africana e per questo significativi a livello sociale (con tutte le postille del caso, che non approfondiamo in questa sede) e, simbolicamente, legati all'ambiente, parlando certo con una buona dose di stereotipi, ma non solo. Infatti, sono varie le iniziative ecosostenibili che vedono il Sudafrica della competizione iridata protagonista.
Principale iniziativa - alla quale si aggiungono, per esempio, l'utilizzo di fornelli solari e l'illuminazione a LED - è la Green Goal Action Plan, nata dalla collaborazione tra il South African Department of Environmental, il Global Environment Facility e lo United Nations Environment Programme e caratterizzata da due principali direttive: la diminuzione delle emissioni di Co2 e gas a effetto serra ed il turismo sostenibile e responsabile.
Se quest'ultimo punto ha valenza puramente informativa, infatti fornisce, tramite il sito greenpassport.co.za, dettagli e notizie legate ai paesaggi africani, con una opuscolo scaricabile pieno di informazioni utili per i turisti, la questione emissioni ha un duplice percorso:
- prima di tutto, sei città che ospiteranno le partite del mondiale (Rustenburg, Bloemfontein, Johannesburg, Tshwane/Pretoria, Polokwane e Port Elizabeth) verranno attrezzate con lampioni pubblici e semafori alimentati ad energia solare. Oltre a questi, i tabelloni degli stadi andranno ad energia rinnovabile grazie all'utilizzo del fotovoltaico;
- inoltre, grazie allo sponsor Puma ed all'adesione di una numero sempre crescente di nazionali (tra cui l'Italia), si ha una impronta delle emissioni di quest'ultime, comprendente i voli da e per il Sudafrica, gli spostamenti interni e così via. Questa iniziativa è legata al  Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite.
Metodi necessari - da tenere in considerazione e supportare - per una manifestazione così importante e seguita.
Stefano Fanti
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