01/01/2013 - 01:00

Nuovo disastro ambientale al largo di Singapore

Due navi in collisione al largo di Singapore e quindicimila barili di petrolio si sono riversati in mare! Si cerca di fare di tutto per evitare una nuova catastrofe dopo il disastro di Deepwater Horizon.
Dopo il disastro della BP nel golfo del Messico ora tocca a Singapore dove la petroliera malese MT Bunga Kelana 3 si è scontrata con il cargo MV Wally con conseguenze a dir poco disastrose, la cisterna ha riportato uno squarcio di 10 metri da dove sono fuoriuscite 2 mila tonnellate di greggio. Illesi per fortuna gli equipaggi ma dopo un nuovo disastro come questo e a distanza ravvicinata di quello della BP inevitabilmente ritornano sotto i riflettori i problemi legati alla sicurezza dei trasporti marittimi. Anche perchè l'ondata di critiche e strascichi che si è portato dietro il caso della British Petroleum è devastante e nonostante la volontà della società di ripulire tutto il danno causato le soluzioni proposte non convincono molto, qualche giorno fa vi abbiamo parlato dell'operazione "top kill" ma le probabilità di riuscita sarebbero del 60-70% non avendo mai sperimentato questa tecnologia a tali profondità.

Va detto però che la BP ha investito 500 milioni di dollari per studiare l'impatto ambientale del disastro e a detta del Ceo della società "Dobbiamo compiere ogni sforzo per capire questo impatto. Questo sarà il punto di partenza di un processo di recupero e del miglioramento della capacità di risposta della società nel futuro".
Tommaso Tautonico
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