01/01/2013 - 01:00

Toscana: i tre pilastri della green economy regionale

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, intervenendo al convegno "Dalla old alla green economy - Globalizzazione, competitività e energia", organizzato dall'associazione Amerigo e tenutosi ieri presso l'Istituto Geografico Militare a Firenze, ha illustrato i tre pilastri della green economy regionale.
In un programma che "tenendo presenti i parametri comunitari di riduzione d i CO2, investa in energia pulita e candidi la nostra regione a occupare una posizione pilota in campo nazionale", fondamentali saranno proprio il polo energetico della costa, il settore agroforestale e la filiera corta. "Storicamente - ha continuato il presidente - la nostra regione è una terra che produce energia. Oggi questa realtà è ancora forte ma ha bisogno di un programma strategico complessivo e di un polo altrettanto strategico di energia pulita che risponda all'obiettivo di produrre energia riducendo le emissioni nell'aria, risanando gli ambienti più compromessi e sviluppando le rinnovabili. Dovrà essere valida un'equazione: se si aumenta l'energia prodotta dai fossili, si deve diminuire l'emissione di CO2. Ovvero, per ogni chilowatt in più prodotto con fossili si dovrà sviluppare qualcosa di più da energie rinnovabili. Allo stesso tempo dovremo perseguire l'autosufficienza regionale tramite fonti energetiche locali proponendosi anche come "green provider" di energie e tecnologie pulite per altre regioni italiane". A proposito del secondo pilastro, il presidente ha spiegato: "Pur in un territorio che ha alle spalle una grande politica e una grande tradizione di tenuta e attenzione i cambiamenti climatici travolgono anche noi. E la tenuta del bosco è la prima garanzia dell'assetto idrogeologico. Gli allagamenti e le frane del Natale 2009 hanno prodotto oltre 500 milioni di danni. Per questo la giunta regionale stanzierà 30 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio e ridurre il rischio di frane e allagamenti. Ciò consentirà di aumentare 1000 posti di lavoro in un anno e anche di realizzare in montagna impianti di cogenerazione alimentati a biomasse: sarà un passo importante per la società toscana e un modello". Infine, parlando della filiera corta "non possiamo venire travolti dai cambiamenti del mercato ma dobbiamo rispondere con una politica che valorizzi la filiera corta. Colmare il rapporto tra produzione trasformazione e commercializzazione ci permetterà di avere un assetto più ordinato e pulito". La Toscana rappresenta già un modello di eccellenza nelle politiche di tutela ambientale. A metà del 2008, infatti, ha elaborato un Piano energetico in linea con gli obiettivi comunitari del 2020; ha poi stanziato 678 milioni di euro nel Piano Regionale di Azione Ambientale 2007-2010, creando così 10mila nuovi posti di lavoro entro il 2010 (fonte Irpet). Anche nel campo delle rinnovabili si assiste ad un trend positivo: nell'ultimo anno e mezzo l'idroelettrico è cresciuto del 1,8%, la geotermia del 10%, le biomasse del 132%, il fotovoltaico del 1.428,5% e l'eolico del 378,6 %. Infine, su 66 indicatori di sostenibilità, la Toscana è al secondo posto dopo il Trentino Alto Adige grazie all'alta percentuale di auto euro 4 e euro 5, al basso livello di occupazione irregolare e alla bassa quota di permessi a costruire concessi, con una media regionale inferiore di un terzo rispetto a quella nazionale. Il presidente Rossi ha poi concluso il proprio intervento citando un pensiero del filosofo Cesare Luporini: "La ferita inferta dall'uomo alla natura può essere risolta solo con l'uso consapevole della scienza e della tecnica".
Lisa Zillio
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