01/01/2013 - 01:00

L'acqua del rubinetto è meglio

In Italia, il 33% dei cittadini preferisce acquistare pesanti confezioni di acqua al supermercato piuttosto che berla dal rubinetto, perché non c'è fiducia e si crede che l'acqua comprata sia più sicura e controllata.
Proprio per questo, Legambiente è stata nelle piazze italiane per lanciare un'interessante iniziativa, chiamata "Acqua di rubinetto? Si grazie!", mirata a sensibilizzare le persone circa i vantaggi di quest'ultima. Gravi le conseguenze dovute all'acquisto dell'acqua imbottigliata e queste sono relative all'intero processo di produzione, trasporto, distribuzione e smaltimento.
Se infatti per produrre le bottiglie sono necessari 350mila tonnellate di polietilene tereftalato (Pet), 665mila tonnellate di petrolio e un enorme emissione di gas che mettono a serio rischio l'aria, trasportarle non è da meno. Questa fase influisce sulla qualità dell'aria che respiriamo perché se nemmeno una bottiglia su cinque viaggia sui treni, le restanti viaggiano su strada.
Infine, dato davvero importante, purtroppo in senso negativo, è quello indicante che solo un terzo delle bottiglie di plastica utilizzate per l'acqua minerale viene raccolto in modo differenziato e destinato al riciclaggio, mentre i restanti due terzi finiscono in discariche e inceneritori.
Se acquistare l'acqua imbottigliata porta solo ad effetti negativi per le tasche (a Roma, una famiglia di tre componenti paga 177 € per un consumo di 200 mc di acqua) e per l'ambiente, sarebbe bene ridurre il consumo di acqua minerale, che nel nostro Paese ha raggiunto cifre per nulla invidiabili, e utilizzare invece quella presa dal rubinetto.
Ma se un italiano su tre non si fida a berla, iniziative simili a quella proposta da Legambiente potrebbero aiutare a sensibilizzare circa i vantaggi ambientali che questa ha, insieme al risparmio economico. Con questi metodi, forse, qualcosa si potrebbe muovere.
Tommaso Tautonico
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