01/01/2013 - 01:00

Protezione dell'ambiente durante i conflitti

Il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep) ha sottolineato in un recente rapporto la necessità di aggiornare il diritto internazionale sui conflitti in modo da creare un nuovo strumento legale per salvaguardare ecosistemi sensibili come le falde acquifere, le terre agricole, parchi nazionali e habitat con specie minacciate in via d'estinzione.
Il segretario generale Onu, Ban Ki-moon, ha detto "faccio appello agli Stati membri di chiarire ed allargare le regole sulla protezione ambientale in tempo di guerra. In particolare gli strumenti esistenti dovrebbero essere adattati per riflettere il carattere del conflitto interno, che oggi è predominante."
"Distruggere le risorse naturali e le infrastrutture ecologiche di un paese o di una comunità dovrebbe essere una questione di rilevanza umanitaria Aree chiave per le risorse e dal punto di vista ecologico dovrebbe quindi diventare demilitarizzate. La perdita di acqua dolce, terreni per coltivazione e pascoli, oltre alle foreste non solo causa sofferenze in modo diretto, ma mina la sopravvivenza, i mezzi di sostentamento e le opportunità di recupero durante e dopo il conflitto" ha dichiarato il direttore esecutivo dell'Unep Achim Steiner.
L'Assemblea generale Onu dovrà ora richiedere alla Commissione per il diritto internazionale di rivedere le norme esistenti in materia ambientale in tempo di guerra e creare un organismo Onu che controlli le violazioni e che si occupi delle compensazioni per i danni ambientali.
Lisa Zillio
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