01/01/2013 - 01:00

Appello dei Paesi africani per un sostegno nella lotta al global warming

"Cambiamenti climatici: quali opportunità per uno sviluppo sostenibile": e' stato queso l'argomento affrontato durante il settimo Forum mondiale sullo sviluppo sostenibile conclusosi a Ougadougou, capitale del Burkina Faso, con una richiesta d'aiuto da parte dei Paesi africani perche' il resto del mondo li sostenga nella lotta al global warming.
Nella dichiarazione finale, approvata dal Forum, si legge «coscienti dei limiti dei loro sforzi, i Capi di Stato e di governo africani chiedono ai partner del resto del mondo di sostenere l'Africa mantenendo gli obblighi del Protocollo di Kyoto, soprattutto per gli impegni quantificati di riduzione delle emissioni di gas serra dei Paesi sviluppati».
Inoltre chiedono «di venire in aiuto ai Paesi in via di sviluppo minacciati dagli effetti dei cambiamenti climatici per potersi adattare, per attenuare i rischi, per beneficiare del trasferimento di tecnologie, per rafforzare le loro capacità di sopravvivenza attraverso progetti ed aziooni concrete sul terreno».
I dirigenti africani hanno poi sollecitato lo scambio di buone pratiche e incaricato Blaise Compaoré, presidente del Burkina Faso, ad impegnarsi perché la dichiarazione di Ougadougou venga discussa alla conferenza Onu sul clima di Copenhagen, concordando sul fatto che «di fronte ai cambiamenti climatici, l'Africa non ha altra scelta che promuovere l'integrazione dell'adattamento nelle politiche, programmi e strategie di sviluppo a livello locale, nazionale e regionale al fine di apportare una risposta globale alle sfide poste e di cogliere le opportunità in termini di sviluppo sostenibile».
Il presidente burkinabe ha quindi invitato «i leader di tutto il mondo a fondere le aspettative, le preoccupazioni con quelle delle altre regioni del mondo. L'Africa ha già una road map e sarà a Copenhagen con una sua posizione comune», annunciando poi un summit finanziario per il 2010 sul sostegno economico da dare ai Paesi africani più duramente colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico.
«Nessun programma di sviluppo - ha aggiunto Compaoré - deve ignorare l'importanza dei cambiamenti climatici. Invito i Paesi africani ad impegnarsi risolutamente nell'elaborazione e nella messa in opera dei progetti di sviluppo, tenendo conto dell'urgente necessità di preservare il pianeta per le generazioni presenti e future».
I dirigenti africani chiedono di appoggiare la loro proposta per una ricostruzione sostanziale del Fondo mondiale per l'ambiente (Fem) ed esprimono un forte sostegno per continuare il percorso tracciato dalla rod map di Bali per includere nel trattato o per il post-Kyoto il meccanismo Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation (Redd) ed i negoziati che includono la gestione sostenibile delle foreste (Redd+), che prevede finanziamenti diretti per le politiche nazionali basate su un approccio settoriale, con la creazione di un fondo speciale finanziato principalmente dai Paesi sviluppati.
La dichiarazione sottolinea che «si tratta anche di accrescere i pozzi di carbonio attraverso un vasto programma di rimboschimento e di salvaguardia degli ecosistemi forestali e di fare una rivalutazione strategica del sostegno all'agricoltura africana prima della scadenza degli Obiettivi del millennio per lo sviluppo, in vista di una gestione sostenibile delle terre, delle risorse idriche, delle risorse animali e con la promozione dell'agricoltura ecologicamente sostenibile».
Non a caso la dichiarazione di Ougadougou chiede di inserire tra le opzioni dell'adattamento «le azioni miranti ad invertire le tendenze al degrado delle risorse idriche e terrestri, dei bacini fluviali e lacustri» e lancia un appello per un sostegno vigoroso alla lotta contro l'erosione costiera.
Lisa Zillio
autore