01/01/2013 - 01:00

I cambiamenti climatici procurano danni ''drammatici'' sulla vita delle persone

I cambiamenti climatici hanno sono drammatici per la vita delle persone, sopratutto quelli che vivono nei Paesi in Via di sviluppo, dove i cambiamenti agiscono da "moltiplicatore dei problemi" e i disastri naturali sono piu' frequenti, a livello mondiale sono aumentati fino a arrivare a circa 500 all'anno.
Circa il 94% dei disastri naturali sono avvenuti nei Paesi in Via di sviluppo, con questo ritmo di innalzamento degli oceani solo il Bangladesh avra' prodotto 35 milioni di rifugiati entro il 2100, quasi due miliardi di persone in Africa e Asia soffriranno la sete al 2025, 600 milioni di persone si aggiungeranno agli altri milioni di affamati entro il 2080.
A dirlo è un dossier pubblicato in questi giorni dal Wwf, secondo cui i cambiamenti climatici incidono sulla "vulnerabilita' delle persone": in particolare con alluvioni, siccita' e scarsita' d'acqua, fame, incremento delle malattie, mancanza di educazione e istruzione e conseguente migrazione dei cosiddetti profughi ambientali.
I disastri naturali, osserva il Wwf si sono quadruplicati negli ultimi 20 anni, passando dai circa 129 all'anno negli anni '80 ai 500 all'anno di oggi.
L'aumento delle temperature portera' "a una recrudescenza di malattie infettive", come la malaria, in Brasile e Sud Africa, mentre la produzione agricola potrebbe dimezzarsi anche del 50% al 2020 con l'agricoltura africana che dipende per il 95% dalle precipitazioni.
Negli ultimi 20 anni i disastri naturali sono quadruplicati, passando dai circa 129 all'anno nella metà degli anni Ottanta, ai 500 all'anno di oggi.
Secondo il dossier, investendo l'1% del Pil mondiale si potrebbe fermare il cambiamento climatico. E' necessario, conclude il documento, "concordare un regime climatico forte e vincolante a partire dal 2012" e "assicurare che le emissioni di carbonio raggiungono un picco entro il 2017 per poi diminuire rapidamente subito dopo, allo scopo di tagliare le emissioni globali di almeno l'80% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050".

 
Tommaso Tautonico
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