01/01/2013 - 01:00

Nuovi confini per il Parco Nazionale Gran Paradiso

Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del Decreto del Presidente della Repubblica 27 maggio 2009 si è concluso l'iter di approvazione delle modifiche ai confini del Parco Nazionale Gran Paradiso.
La proposta di modifica era nata per creare confini facilmente riconoscibili sul terreno, coincidenti con elementi definiti del territorio come crinali, torrenti e strade, e per accogliere le richieste formulate da alcune comunità locali.
Il nuovo perimetro, improntato al criterio della compensazione tra aree in detrazione e aree in ampliamento, ha comportato una lieve riduzione della superficie protetta, ma un miglioramento qualitativo rispetto ai confini precedenti: sono state infatti cedute zone antropizzate, ad esempio villaggi, ottenendo pero' in cambio aree di grande valore naturalistico (il bosco, le torbiere e le zone umide del vallone del Dres a Ceresole, i lariceti con latifoglie di Chevrère-Buillet di Introd, i boschi di larice con pino cembro e le brughiere del Vallone dell'Urtier a Cogne, il bosco di abete rosso di Sysoret, habitat ideale per Linnaea borealis a Aymavilles) o di significativo valore paesaggistico e culturale (i castagneti secolari di Noasca e Locana).
Per evitare incertezze sull'individuazione dei confini, le elaborazioni cartografiche sono state realizzate dagli uffici del Parco a scala catastale e successivamente riportate sulle Carte tecniche regionali in scala 1/10.000.
Il Presidente del Parco, Giovanni Picco, ha così commentato la conclusione dell'impegnativo percorso tecnico-amministrativo che ha visto coinvolti l'Ente Parco e gli altri soggetti istituzionali interessati: "Dopo diciotto anni dall'ultima perimetrazione dei confini è stato raggiunto con i Comuni interessati un positivo accordo su parziali variazioni. L'evento raggiunge due obiettivi: l'aggiornamento dei confini in rapporto alla qualità della biodiversità, rinunciando da un lato ad esercitare criteri più rigorosi per le aree urbanizzate, pur nel rispetto dell'esigenza di tutela dei patrimoni naturalistici più importanti.
In secondo luogo, stante la maggior attenzione alla cultura della tutela di questi ultimi venti anni, l'aver recuperato un rapporto collaborativo con i comuni sulle aree urbanizzate anche se non comprese nei confini del Parco. Un reciproco atto di fiducia quindi, quello tra Comuni ed Ente, che mira alla realizzazione di obiettivi di interesse per la popolazione, coinvolgendola nell'esaltazione del patrimonio naturalistico del territorio, concorrendo ad un maggiore sviluppo economico".
Anche il Direttore del Parco, Michele Ottino, ha espresso grande entusiasmo per la riuscita del progetto:"Il lungo percorso di concertazione con le Comunità locali, conclusosi con la modifica dei confini, ha visto per protagonisti anche i tecnici del Parco, impegnati in decine e decine di sopralluoghi, incontri tra Sindaci ed Amministratori dell'Ente, proposte e definizioni cartografiche, rapporti con i servizi tecnici di Regioni e Ministero. E' stato un lavoro fondamentale per consentire di avvicinare le
posizioni politiche e garantire un risultato soddisfacente per le esigenze manifestate dai comuni ma anche per garantire l'integrità ed il miglioramento qualitativo del territorio del più antico Parco Nazionale italiano, orgoglio e patrimonio dell'intera Nazione. Essere riusciti a perfezionare e portare agli Amministratori, per la decisione e l'approvazione, un  documento su cui è stato raggiunto un ampio consenso e che chiude una vertenza lunga 77 anni, è per noi motivo di orgoglio e di soddisfazione. Un sentito ringraziamento va ai miei collaboratori, che hanno vissuto con passione ed intelligenza questa intensa stagione di lavoro e a tutti i tecnici ed Amministratori degli Enti coinvolti per la loro sensibilità e disponibilità al confronto". 
 
Lisa Zillio
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