26/07/2016 - 13:52

Rincari energia: il Codacons denuncia l'Autorità per l'Energia

Al Codacons non vanno giù i rincari delle bollette elettriche del 4,3% registrati nel mese di luglio e presenta una denuncia formale contro l'Autorità per l'Energia per accertare il suo comportamento nella vicenda legata ai rincari delle tariffe di gas e luce.
"Chiediamo alle Procure della Repubblica di Roma e Milano di accertare il comportamento dell'Authority relativamente ai rincari delle tariffe di luce e gas e alle speculazioni realizzate dai grossisti dell'energia. Nello specifico vogliamo sapere se siano o meno ravvisabili eventuali fattispecie come concorso in aggiotaggio e omissione di rapporto alla Procura". Con queste parole, il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, chiarisce la posizione dell'associazione, intervenuta nel momento in cui l'Autorità ha chiesto la revoca della decisione del Tar Lombardia che imponeva lo stop al rincaro dei prezzi.

Secondo Rienzi: "L'Autorità sulla base dell'articolo 361 del codice penale, aveva l'obbligo di trasmettere alla Procura della Repubblica tutti gli atti sulle speculazioni realizzate dai grossisti. Il perché non sia stato fatto non è dato sapere, ma nell'interesse di 30 milioni di utenti vittime di rincari ingiusti delle bollette crediamo sia doveroso rivolgerci alle Procure affinché sia fatta chiarezza, così come richiesto anche dal Governo". Lo scorso 28 giugno l'Autorità segnalava "una serie di criticità in alcune aree del Paese, riconducibili alle strategie anomale adottate da diversi operatori sul mercato all'ingrosso dell'energia elettrica" e annunciava di aver avviato un procedimento prescrittivo e sanzionatorio. Comportamento in contrasto con l'azione di revoca della decisione del Tar Lombardia di sospendere i rincari.

Anche il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, preoccupato dall'aumento dei costi dell'energia a carico di cittadini e imprese ha chiesto spiegazioni all'Autorità e a Terna. Il 6 luglio scorso Calenda ha "indicato all'Authority la necessità di rispondere in modo rapido ed efficace, nei 60 giorni previsti e di adottare, nel caso, sanzioni adeguate e dissuasive".
Tommaso Tautonico
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