13/01/2016 - 18:00

Riforma tariffe elettriche: in cosa consiste?

Riforma tariffe elettriche entrata in vigore dal 1 gennaio 2016. Il provvedimento punta a contrastare il nodo del mercato energetico: la scarsa trasparenza della bolletta elettrica

Le bollette della luce cambiano faccia e … numeri.  Il 1 gennaio 2016 è entrata in vigore la riforma delle tariffe elettriche e degli oneri generali di sistema  per i consumatori domestici di energia elettrica. Il provvedimento, che andrà a regime con gradualità persegue il superamento dell’attuale struttura progressiva delle due componenti tariffarie. La versione definitiva, che è stata varata dall’Autorità per l’Energia nel mese di dicembre sulla scia delle due lunghe consultazioni tenutesi a febbraio e a giugno, non si distacca molto dalle due proposte di riforma precedenti che aveva fatto suscitare dubbi  e polemiche da parte delle associazioni ambientaliste e dei partiti politici.

Riforma tariffe elettriche, dettagli e obiettivi

L’iniziativa ha lo scopo di affrontare e risolvere definitivamente uno dei principali problemi del mercato energetico, ovvero: la scarsa trasparenza delle bollette luce. Con la riforma si promuove la cosiddetta elettrificazione dei consumi. Questo, favorendo l’installazione di apparecchiature elettriche efficienti come, per esempio, pompe di calore o piastre a induzione oggi ostacolate dagli elevati costi di impiego dovuti proprio alla progressività della tariffa. Ciò offrirà al consumatore la possibilità di sostituire, a seconda della propria convenienza, vettori come gas o gpl (per loro natura non rinnovabili) con l’elettricità. L’utilizzo di simili apparecchiature richiede, spesso, l’aumento della potenza installata.

Per questi motivi, l’Autorità per l’Energia ha inoltre previsto l’azzeramento transitorio dei costi (oggi 30 euro) che il consumatore sostiene per l’aumento della potenza installata.

Tra gli altri obiettivi della riforma c’è anche la previsione di introdurre una maggiore granularità nei livelli di potenza tra cui il consumatore potrà scegliere ovvero ai consumatori sarà data la possibilità di scegliere tra livelli maggiormente differenziati di potenza installabile.

Va nella stessa direzione l’aumento della quota fissa e potenza delle componenti tariffarie. All’aumentare dei consumi, infatti, la loro incidenza unitaria si ridurrà.

Inoltre, promuovendo bollette più trasparenti e cost-reflective, il provvedimento intende incoraggiare una maggiore partecipazione dei consumatori al mercato. Questo, mediante una più semplice ed efficace identificazione della relazione spesa-consumi. Aspetto cruciale, quest’ultimo, per portare a compimento la piena apertura dei mercati retail.

Riforma tariffe elettriche, le prospettive

Nel giro di due anni, la riforma tariffaria appena avviata supererà la progressività tariffaria attraverso una serie di interventi. Intervenendo infatti sulla tariffa a remunerazione dei servizi di rete, si andrà ad eliminarne la progressività della quota energia.  Rivedendone la struttura trinomia, inoltre, i costi di misura, commercializzazione e distribuzione saranno coperti in quota fissa pro-cliente e in quota potenza. Infine, la remunerazione dei costi per i servizi di trasmissione, la componente più rilevante della remunerazione per i servizi di rete, avverrà solo in quota energia.

La misura riguarderà i consumatori residenti e non residenti e sarà adottata in più fasi per essere poi a regime nel 2017. Intervenendo sulla tariffa a remunerazione degli oneri generali di sistema, si limiterà a due il numero di scaglioni di consumo ed eliminandone la progressività della quota energia. Questo secondo insieme di interventi riguarderà i soli consumatori residenti. Per i non residenti sarà invece mantenuta l’attuale struttura della tariffa a copertura degli oneri generali di sistema.

Andrea Manfredi
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