12/08/2015 - 09:58

Strategia energetica nazionale: dalle rinnovabili quasi la metà dell'energia prodotta in Italia

Prosegue la transizione energetica dell'Italia verso un sistema più efficiente, meno dipendente da fonti estere e in cui le energie rinnovabili svolgono un ruolo sempre più rilevante.
 
E' quanto emerge dalla relazione sulla "Situazione energetica nazionale nel 2014", pubblicata sul sito del ministero dello Sviluppo Economico, che fornisce il quadro informativo necessario per il monitoraggio e l'avvio dell'aggiornamento della Strategia energetica nazionale (Sen) approvata nel 2013.
 
Secondo il documento l'energia da fonti rinnovabili copre oltre un quinto della produzione primaria richiesta e rappresenta la prima fonte di generazione elettrica (43% della produzione nazionale lorda).  In particolare, per il 2014 si stima siano stati installati circa 130 GW, dei quali 45-50 GW da eolico, 39 da fotovoltaico, 36 da idroelettrico. La produzione da fonti energetiche rinnovabili nel 2014 dovrebbe aggirarsi sui 5.400 TWh, in aumento di sette punti percentuali rispetto all'anno precedente, registrandosi dunque una crescita superiore a quanto osservato tra il 2012 ed il 2013 (+5%). Il contributo maggiore alla produzione da rinnovabili è ancora fornito dall'idroelettrico (pari al 74% del totale nel 2014) mentre l'eolico ed il fotovoltaico contribuirebbero rispettivamente per il 13% ed il 3%. Il solare fotovoltaico continua ad essere il comparto più interessante in termini di crescita annuale (+44%). 
 
Il fabbisogno energetico lordo del Paese nel 2014 è stato di 166,43 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), con un decremento del 3,8 % rispetto al 2013, a fronte di una riduzione del PIL in termini reali dello 0,4. La diminuzione della domanda di energia primaria conferma il trend di riduzione registratosi negli ultimi anni, rappresentando il valore, in termini assoluti, più basso da 18 anni.
 
La composizione percentuale delle fonti energetiche impiegate per la copertura della domanda nel 2014 è stata caratterizzata, rispetto al 2013, dalla sostanziale stabilità del petrolio (dal 33,7% al 34,4%) e dei combustibili solidi (dall' 8,2% all' 8,1%) e dalla diminuzione di quella del gas, dal 33,2% al 30,5%. Si registra, poi, un piccolo aumento dell'importazione netta di energia elettrica dal 5,4% al 5,7%, mentre continua il trend crescente della quota delle fonti rinnovabili che passa dal 19,5% al 21,2%.
 
Il decremento del fabbisogno energetico del 2014 è stato determinato dall'azione congiunta della recessione economica, della ricomposizione settoriale della produzione e della maggiore efficienza energetica. Se si analizza l'andamento del fabbisogno energetico e della crescita economica, si osserva che dal 2012 al 2013 la domanda di energia e il PIL si sono ridotti, con una conseguente stabilità dell'intensità energetica primaria (112,3 tep/milioni euro nel 2012 e 112,1 tep/milioni euro nel 2013). Nel 2014 invece, a fronte di una flessione del PIL pari allo 0,4%, è stato registrato un decremento della domanda complessiva di energia pari al 3,8%, che ha determinato una maggiore diminuzione dell'intensità energetica rispetto agli anni precedenti, pari al 3,4%.
 
Nel 2014 la produzione nazionale di fonti energetiche è cresciuta complessivamente del 2,8% rispetto allo scorso anno, passando da 43,82 a 45,04 Mtep. Disaggregando per fonte i dati relativi alla produzione di combustibili fossili si evidenzia un aumento della produzione di petrolio (+4,8%) mentre diminuisce sensibilmente la produzione dei combustibili solidi (-11,7%) e del gas naturale (-7,6%). E' cresciuta, nel corso dell'anno, l'energia prodotta da fonti rinnovabili (+4,7%). Le importazioni nette di energia sono diminuite del 5,1% assestandosi sul livello di 122,5 Mtep rispetto ai 129,2 Mtep dell'anno precedente. Tale variazione è riconducibile alla contrazione delle importazioni nette di gas naturale (-10,1%), di petrolio (-3,9%), mentre aumentano quelle di energia elettrica (+3,7%) e del carbone (+1,8%). Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, le importazioni nette risultano stazionarie (0%). Tale risultato è dovuto ad un contemporaneo aumento sia delle importazioni sia delle esportazioni. La quota delle importazioni nette rispetto al fabbisogno energetico nazionale si riduce passando dal 74,7% del 2013 al 73,6% del 2014. 2.3.
 
Quanto all'andamento dell'approvvigionamento delle singole fonti energetiche, nel 2014 si registra una riduzione del consumo interno lordo di petrolio e prodotti petroliferi dell'1,8% rispetto all'anno precedente in un contesto economico caratterizzato da un PIL ancora in contrazione dopo due anni di pesante recessione. Il consumo nel settore della generazione elettrica è diminuito dell'8%, mentre gli impieghi finali registrano una riduzione pari all'1%. Al fabbisogno di 57,3 Mtep, la produzione nazionale ha contribuito per circa il 10%, mentre le importazioni nette (al netto delle scorte accumulate) hanno soddisfatto circa il 90% della domanda. Le importazioni di greggio, di semilavorati e di prodotti petroliferi nel 2014 (pari a 70,6 milioni di tonnellate) sono diminuite complessivamente dell' 8,8% rispetto al 2013. Le importazioni di greggio (53,8 milioni di tonnellate) sono diminuite del 7,7% e le importazioni di semilavorati e prodotti petroliferi (16,8 milioni di tonnellate) del 12,2%.
 
La disponibilità di gas naturale ha visto una riduzione della produzione nazionale di gas naturale del 7,6% (raggiungendo il livello di 7,1 miliardi di metri cubi) ed un'importazione a circa 55,8 miliardi di metri cubi con una riduzione del 10% rispetto al 2013, mentre si è registrata un'iniezione netta di gas nei giacimenti di stoccaggio per circa 0,8 miliardi di metri cubi. Di fatto le importazione via gasdotto, che nel 2013 hanno rappresentato il 90,9% del totale delle importazioni di gas naturale, sono diminuite del 9,1% registrando un decremento di 5,1 miliardi di metri cubi. Le forniture provenienti dall'Algeria si sono ridotte a 6,8 miliardi di metri cubi (-44,6% rispetto al 2013), quelle dalla Russia a 26,2 miliardi di metri cubi (-6,8% rispetto al 2013). I flussi dalla Libia, pari a 6,5 miliardi di metri cubi, sono invece incrementati del 14,1% così come quelli provenienti dal Nord Europa (Olanda e Norvegia), pari a 6,7 miliardi di metri cubi, con un incremento pari al 40%. L'apporto del GNL nel 2014 è stato pari a 4,6 miliardi di metri cubi, in diminuzione del -19,3% rispetto all'anno precedente.
 
 
La relazione è stata redatta da un gruppo di lavoro costituito presso la Direzione Generale per la Sicurezza degli Approvvigionamenti e le Infrastrutture Energetiche (DGSAIE) e formato da rappresentanti istituzionali e settoriali interessati alle tematiche energetiche.
 
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Rosamaria Freda
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