22/07/2015 - 10:37

Nucleare: ancora non è stato deciso il sito del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

Ancora non si sa dove verrà realizzato il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e parlare addirittura della fine del mese di agosto, come termine per la decisione, è alquanto inopportuno.
 
A precisarlo è una nota congiunta dei ministeri dell'Ambiente e dello Svluppo economico.  "I ministeri hanno ricevuto ieri dall'Ispra la proposta di Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) a ospitare il deposito dei rifiuti nucleari redatta da Sogin. E' opportuno chiarire che il termine di fine agosto, che alcuni organi di stampa oggi individuano come quello in cui verrà individuato il sito definitivo, è invece il termine per il 'nulla osta' con eventuali osservazioni dei due dicasteri alla pubblicazione della Cnapi, contenente una lista di diverse decine di siti potenzialmente idonei" si legge nella nota. 
 
"Il nulla osta dei ministri sarà soltanto il momento d'avvio, e non di conclusione, di una lunga procedura caratterizzata da ampie fasi di consultazione pubblica, nella quale verranno coinvolti Regioni ed enti locali interessati, cittadini e comunità scientifica, che porterà prima ad individuare alcune aree concretamente idonee ad ospitare il deposito unico nazionale e poi stabilirà il sito" continuano i ministeri.
 
"A fine agosto non sarà deciso il sito che ospiterà il deposito dei rifiuti nucleari. Il percorso che deve portare all'individuazione dell'area è molto più articolato, ma allo stesso tempo aperto e trasparente" precisa infine la nota
 
L'Ispra ha dunque consegnato ai ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico l'aggiornamento della relazione sulla proposta della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) alla localizzazione della struttura, predisposta dalla Sogin. Questo aggiornamento era stato richiesto dai ministeri affinché l'Ispra verificasse i risultati cartografici e la rispondenza ai criteri stabiliti dalla guida tecnica messa a punto dall'Ispra e dalla Iaea, sulla revisione operata dalla Sogin nel recepire i rilievi formulati dall'Istituto stesso sulla proposta di carta già presentata lo scorso mese di gennaio. A seguito delle verifiche effettuate sull'aggiornamento della proposta delle aree potenzialmente idonee della relativa documentazione a supporto presentata dalla Sogin, l'Ispra non ha formulato ulteriori rilievi.
 
Ricordiamo che il deposito unico nazionale sarà un'infrastruttura ambientale di superficie dove mettere in totale sicurezza tutti i rifiuti radioattivi prodotti in Italia. E' appunto la Sogin ad occuparsi della localizzazione e della realizzazione del deposito che dovrà aprire le porte entro il 2024-2025 e nel quale confluiranno circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività: di cui il 60% prodotti dalle attività di smantellamento degli impianti nucleari e il 40% prodotti dalle quotidiane attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca.
 
Non solo. Il deposito permetterà anche lo stoccaggio temporaneo di circa 15 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività. Questi verranno trasportati e stoccati temporaneamente in contenitori speciali detti cask, in attesa della disponibilità di un deposito definitivo geologico. La realizzazione di questa struttura rappresenta una priorità per l'Italia per diversi motivi, tra cui quello di terminare il decommissioning degli otto impianti nucleari, assicurare una gestione in totale sicurezza, efficiente e razionale dei rifiuti radioattivi, passando da decine di depositi temporanei ad un'unica infrastruttura e valorizzare a livello internazionale il know-how acquisito in Italia.
 
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Rosamaria Freda
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