22/05/2015 - 19:00

Energie rinnovabili: Italia al primo posto per il solare

Energie rinnovabili in crescita: il rapporto di Legambiente mostra la crescita delle energie pulite nei comuni italiani
Buone notizie per l’ambiente: le energie rinnovabili stanno prendendo piede. Ormai sembrano essersi diffuse al 100% nei comuni italiani. E’ qualche anno che i consumatori hanno deciso di sposare la causa dell’energia sostenibile, di minore impatto sull’ambiente. Per rendersi conto della vastità di scelte possibili sul mercato, i clienti potrebbero trovare particolarmente utile confrontare le opzioni proposte dal comparatore SuperMoney, uno strumento rapido e di semplice utilizzo per farsi un’idea sulle offerte più vantaggiose.
Negli ultimi anni le energie tratte da fonti rinnovabili hanno contribuito molto a cambiare il sistema energetico italiano. Da quanto emerge dall’ultimo rapporto Comuni Rinnovabili 2015 di Legambiente, oggi gli impianti presenti nei comuni italiani sono 8.047, con una crescita costante e con risultati sempre più significativi in quanto a copertura dei fabbisogni elettrici.
Numeri positivi per le energie rinnovabili
Nel 2005 gli impianti di energie rinnovabili presenti in Italia erano solo 356, 3.190 nel 2007 per poi arrivare a ben 6.993 nel 2009 e toccare oggi gli 8.047. Nel 2014 le energie rinnovabili in Italia hanno soddisfatto il 38,2% dei consumi elettrici complessivi (nel 2005 si parlava del 15,4%) e il 16% di quelli energetici finali (sempre nel 2005 ci si aggirava intorno al 5,3%). Oggi l’Italia detiene il primo posto mondiale per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici: l’11% ad aprile 2015.
Vantaggi per il clima
E’ finalmente stata sconfitta quella convinzione, diffusa fino a qualche anno fa, che vedeva un ruolo marginale delle fonti per le energie rinnovabili nel sistema italiano. Sfatata anche l’idea che le energie rinnovabili avrebbero creato ingenti problemi di gestione della rete. Di particolare rilevanza sono sia i numeri della produzione da fonti rinnovabili, passata in soli tre anni da 84,8 a 118 TVh, sia quelli della distribuzione degli impianti: intorno agli 800 mila tra elettrici e termici sparsi nel territorio e nelle città e sempre più spesso integrati con sistemi di accumulo in autoproduzione, la maggiore frontiera di innovazione energetica al mondo. Grazie a questi impianti, l’Italia ha ridotto le importazioni estere di fonti fossili, dannose per il clima, mentre sono diminuiti anche i costi dell’energia elettrica.
Impegno per il futuro
“Ora occorre aprire una seconda fase di questa rivoluzione energetica dal basso che possa cogliere tutte le opportunità legate alla riduzione dei costi delle tecnologie, eliminando tutte le barriere che oggi questi progetti si trovano di fronte”, ha dichiarato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente. Se nel 2014 sono aumentate le installazioni per tutte le fonti, va detto che purtroppo i ritmi di crescita sono inferiori rispetto al passato, basti pensare che negli ultimi due anni per il fotovoltaico sono stati installati 1.864MW contro i 13.194 del biennio 2011-2012, numeri bassi anche per l’idroelettrico e altre fonti.
Gli ostacoli da debellare
Le motivazioni di questi rallentamenti sono sostanzialmente due:
·         l’assenza di procedure chiare per l’approvazione dei progetti, cosa che blocca gli impianti eolici, solari termodinamici, da biomasse, mini idroelettrici, geotermici.
·         incertezza dilagante settore energie rinnovabili a causa di interventi normativi che in questi anni hanno introdotto tagli agli incentivi, barriere e tasse senza fornire chiare prospettive per il futuro.
Andrea Manfredi
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