12/03/2015 - 12:52

Nucleare, Degani: procede l'iter di realizzazione del deposito unico dei rifiuti radioattivi. Girotto: siamo in ritardo

Il governo ha intenzione di destinare il deposito nazionale allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività, e all'immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato proveniente dalla pregressa gestione di impianti nucleari.
A ribadirlo è stato il sottosegretario all'Ambiente, Barbara Degani, rispondendo, in commissione Ambiente del Senato a un'interrogazione con cui un gruppo di senatori del Movimento 5 Stelle, primo tra tutti Gian Pietro Girotto, ha chiesto al governo di chiarire finalità e tempistiche legate alla costruzione del deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. 
 
Nel giugno 2014 l'Ispra, quale autorità di regolamentazione competente in materia, ha pubblicato la guida tecnica n. 29, che contiene una relazione illustrativa sui criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi di bassa e media attività, ha continuato Degani. 
 
"In conseguenza dell'apparente limitazione dell'oggetto di tale relazione, sono stati chiesti chiarimenti all'Ispra, in particolare dal ministero dello Sviluppo economico, al fine di verificare l'idoneità della guida tecnica a identificare siti adatti anche all'immagazzinamento di lunga durata dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato.  L'Ispra ha precisato che il sito selezionato sulla base dei criteri della guida tecnica n. 29 sarà idoneo, per gli aspetti di sicurezza nucleare e di radioprotezione, anche per la localizzazione di un deposito provvisorio di rifiuti ad alta attività, e che le sue caratteristiche - inclusi gli eventi esterni ipotizzabili - dovranno essere assunte a riferimento dal soggetto attuatore per la progettazione delle strutture e delle barriere ingegneristiche dello stesso deposito provvisorio" ha chiarito anocora la rappresentante del governo
 
"Le verifiche di rispondenza e di compatibilità per il deposito provvisorio di lunga durata che il soggetto attuatore dovrà fornire a corredo dell'istanza di autorizzazione alla costruzione - citate nella relazione dell'IIspra e ritenute da taluni, erroneamente, come una riserva sull'idoneità del sito - sono pertanto riferite alle sole caratteristiche progettuali dell'installazione, che dovranno essere tali da assicurare il rispetto degli obiettivi di radioprotezione prefissati. La sede istruttoria nella quale dovrà essere fornita evidenza, da parte del soggetto attuatore, degli esiti delle suddette verifiche di dettaglio, svolte con riferimento al progetto della struttura che si intende realizzare, è quella dell'autorizzazione unica alla realizzazione ed all'esercizio del deposito nazionale"  ha aggiunto il sottosegretario. 
 
"E' inoltre in fase avanzata di predisposizione una ulteriore guida tecnica dell'Ispra relativa anche ai criteri per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di deposito temporaneo di lunga durata per rifiuti radioattivi ad alta attività. Allo stato attuale è previsto che i rifiuti radioattivi ad alta attività ed i limitati quantitativi di combustibile irraggiato rimasti nel territorio nazionale debbano trovare collocazione nell'apposita struttura di deposito temporaneo prevista nel deposito nazionale, come stabilito dal decreto legislativo n. 31 del 2010. Ciò permetterà di assicurare, tra l'altro, il rispetto degli impegni assunti dall'Italia con la Francia per il rientro nel nostro Paese dei residui derivanti dal riprocessamento e di completare il processo di decommissioning delle installazioni nucleari"  ha concluso Degani
   
In sede di replica il senatore Girotto si è dichiarato insoddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario poiché - ha detto - "rimangono ancora da chiarire i motivi che hanno determinato ritardo nella individuazione delle aree idonee ad ospitare il deposito nazionale".
 
"L'autorità di regolamentazione competente avrebbe dovuto trasmettere ai ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico una relazione sulla localizzazione del parco tecnologico entro sessanta giorni dal ricevimento da parte della Sogin della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. Tuttavia tale relazione non è stata ancora trasmessa ai Ministeri competenti per motivazioni tecniche o politiche probabilmente legate alle prossime elezioni regionali" ha concluso Girotto. 
 
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Rosamaria Freda
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