26/02/2015 - 18:22

Biomasse: le potenzialità energetiche del Cardo

Biomasse, biocosmesi, biomedicina e miele dalla pianta grazie al progetto di Renovo Bioenergy. Si è tenuto a margine della tappa di Caltanissetta del Treno Verde, il convegno Biomasse e filiera locale. Modelli innovativi di sviluppo nel settore agro-alimentare.
Nel corso dell'evento, Renovo Bioenergy, azienda di riferimento nello sviluppo di biodistretti in Italia e all'estero, ha lanciato un innovativo progetto per la coltivazione del cardo, che ne sfrutta le potenzialità energetiche senza sottrarre terreno agricolo alle colture alimentari. Il convegno è stata l'occasione per le Istituzioni siciliane e la Legambiente di confrontarsi sul tema delle biomasse e su modelli di sviluppo di filiere agro-energetiche innovative. Hanno partecipato: Luigi Zagarrio, Assessore all'Innovazione e Sviluppo di Caltanissetta; Angelo La Rosa, Assessore al Territorio e Ambiente di San Cataldo; Antonio Bufalino, Ente di Sviluppo Agricolo Caltanissetta; Salvatore Paterna, agronomo di Renovo; Mimmo Fontana, Presidente Legambiente Sicilia; Gaetano Cimò, Regione Sicilia - Dipartimento agricoltura; e Pietro Lo Monaco, Regione Sicilia - Dipartimento energia. Protagonista assoluto è stato Salvatore Paterna, che ha illustrato ai presenti il progetto sviluppato in collaborazione con la Legambiente: si tratta di un nuovo modello per la coltura del cardo che, grazie alla meccanizzazione di un lavoro finora svolto principalmente a mano, permette di separare e valorizzare i singoli componenti della pianta erbacea.

Coltivato principalmente a scopo alimentare, come prodotto fresco e oggi anche come prodotto energetico, grazie al progetto di Renovo Bioenergy, sarà possibile affiancare all'utilizzo del cardo come biomassa, la produzione del miele e la raccolta dei suoi semi da cui si ricava l'olio, utilizzato in ambito cosmetico, medico e dei biocombustibili. Proprio la produzione del miele (molto ricercato) e l'utilizzo nell'alimentazione umana ed animale in genere, permette al cardo di superare il concetto secondo cui le colture energetiche sarebbero in aperto contrasto con l'agricoltura alimentare. "Possiamo dire che la coltivazione del cardo aiuterà la produzione agroalimentare", afferma Salvatore Paterna. "Dalle nostre ricerche applicate, infatti, risulta che il cardo fornisca al terreno le caratteristiche per essere considerata una coltura 'miglioratrice' del terreno, tale da poter essere inserita in rotazione con il grano e specialmente per la coltivazione di quei grani antichi, con forti proprietà anallergiche. Per valorizzare appieno la coltura della pianta, quindi, bisogna prevederla in rotazione con quella del grano, supportando così, anche lo sviluppo della filiera agro-alimentare".

 "Ma non finisce qui: se valorizzato come biomassa da combustione, il cardo non dà luogo a ceneri nocive o tossiche, in quanto totalmente prive di sodio, cloro e di metalli pesanti; tali ceneri possono essere utilizzate come fertilizzanti, proprio perché restituiscono al terreno importanti elementi nutritivi, asportati con il raccolto. Infine, non bisogna sottovalutare gli aspetti idrogeologici, di conservazione e miglioramento del suolo, in quanto, essendo una coltura poliannuale con apparato radicale persistente e profondo, non solo riesce a mettere in comunicazione gli strati profondi del suolo con quelli superficiali, ma contrasta fortemente l'erosione e la desertificazione. Ecco quindi come si supera la convinzione diffusa ed errata, secondo cui "tutte" le coltivazioni energetiche sottraggono terreno all'agricoltura alimentare; una coltura come quella del cardo, non solo permette lo sviluppo di una filiera alimentare, ma arriva a facilitarla, essendo, di fatto, una Coltura Sostenibile".
Marilisa Romagno
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