03/12/2014 - 13:45

South Stream: il voltafaccia della Russia che pensa alla Turchia. E Saipem crolla in Borsa

La Russia non ha intenzione di andare avanti con il progetto South Stream, il gasdotto che dovrebbe trasportare il metano russo in Grecia, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Austria e Italia.
Ad annunciarlo è stato il presidente russo Vladimir Putin affermando dunque la volontà del suo Paese di chiudere di fatto le porte all'approvvigionamento del gas verso l''Europa.

 
La decisione potrebbe essere strettamente collegata alla decisione, presa dalla Russia, di aprire al mercato turco.  Alexey Miller, presidente del comitato di gestione di Gazprom e Mehmet Konuk, presidente del Consiglio di amministrazione di Botas Petroleum Pipeline Corporation hanno infatti appena firmato ad Ankara un protocollo d'intesa sulla costruzione di un gasdotto in mare aperto attraverso il Mar Nero verso la Turchia. 
 
Il nuovo gasdotto avrà una capacità di 63 miliardi di metri cubi, con 14 miliardi di metri cubi verranno destinati ai consumatori turchi e quasi 50 miliardi di metri cubi trasportati al confine tra la Turchia e la Grecia. 
 
Nel frattempo la decisione di Putin di uscire da South Stream ha avuto pesanti ripercussioni anche nel nostro Paese, visto che anche Eni, e la controllata Saipem, sono direttamente coinvolte nel progetto. 
 
A proposito delle dichiarazioni delle autorità russe e del presidente di Gazprom sulla volontà di uscire da South Stream, Saipem ha affermato però di non aver ricevuto alcuna notizia di una eventuale risoluzione del contratto da parte del cliente. "Le attività operative vanno dunque avanti"  ha spiegato la controllata di Eni.
 
Ma questo non è bastato a tranquillizzare i mercati visto che il titolo Saipem ieri ha chiuso la seduta a Piazza Affari in calo del 10,84 per cento.
Rosamaria Freda
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