21/02/2014 - 19:35

La risorsa legno per l'ambiente

Talk show a Progetto Fuoco - 70.000 campi di calcio pieni di alberi: è la foto della crescita annuale dei boschi italiani. A tanto ammonta annualmente, e da vent’anni, la crescita del patrimonio boschivo italiano. Un fatto positivo, ma totalmente ingovernato nonostante il nostro Paese sia il primo importatore mondiale di legna da ardere e il terzo importatore di pellet in Europa.
70.000 campi da calcio pieni zeppi di alberi. Lo ha rilevato Paolo Mori, direttore scientifico della rivista “Sherwood Foreste e Alberi oggi” intervenendo a Progetto Fuoco in Fiera a Verona al talk show di Aiel “Energia dal legno: obsoleta, distrugge i boschi e inquina l’aria, vero o falso?”, moderato da Maurizio Melis del Sole 24 ore.

I mali dei nostri boschi risiedono nell’avere quattro padroni (ministeri dell’Ambiente, delle Politiche Agricole e dei Beni culturali e gestori locali) e nel fatto che non si è ancora compreso come la legna sia una risorsa che porta ricchezza, soprattutto in un mercato in crescita come quello del riscaldamento a biomassa.

Il responsabile agricoltura di Legambiente Beppe Croce ha lodato lo sviluppo sostenibile delle biomasse legnose in quanto fonti rinnovabili capaci di abbattere il principale inquinante (anidride carbonica) contro cui tutte le politiche ambientaliste del mondo hanno innescato una lotta senza quartiere.

Tra le sostenibilità del legno, ha detto Croce, va considerato il fatto che esso dovrebbe portarci a gestire i boschi cedui abbandonati a se stessi da anni; e dovrebbe permettere di fare manutenzione al territorio ed innescare una difesa del tessuto idrogeologico, oggi tanto fragile.

Ci sono i piccoli impianti domestici a legna, ma anche quelli di grandi dimensioni: un esempio di centrale a biomassa installato nel Comune trevigiano di Fregona per riscaldare scuola e asilo, è stato portato dal sindaco Giacomo De Luca. Andrea Piazzalunga, ricercatore del Dipartimento Scienze Ambientali dell’Università Milano Bicocca, ha poi sottolineato che i grandi impianti permettono un miglior controllo delle emissioni in atmosfera, aggiungendo che “Aumentando i rendimenti energetici diminuiscono anche inquinamento e consumi”.

Arturo Lorenzoni professore associato di Economia dell’energia all’Università di Padova, auspicando la diffusione delle reti di teleriscaldamento e l’integrazione tra loro di varie fonti (elettrico, solare, eolico, energia da biomassa), ha ricordato il progetto avviato col Ministero dell’Ambiente per mantenere la popolazione nei piccoli centri montani proprio grazie alla creazione di infrastrutture della filiera della biomassa legnosa. “Se invece nei paesi inseriamo impianti o pellet o legname estero, vanifichiamo gli sforzi”.

Fondamentale, per la tutela ambientale, riuscire a comunicare al consumatore l’importanza di usare correttamente il fuoco, ha detto Valter Francescato direttore tecnico Aiel: Dalla corretta accensione della stufa e dal rabbocco della legna secondo i criteri indicati dal costruttore, dipende la riduzione o meno delle emissioni inquinanti. Altro tema fondamentale è l’inseguimento dell’efficienza energetica attraverso i nuovi apparecchi di riscaldamento e il raggiungimento del consenso sociale anche per gli impianti di medio-grandi dimensioni”.
Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile