24/05/2013 - 19:09

Consumi di luce e gas, aumento del 13 per cento in sei mesi

Per risparmiare, gli italiani trascorrono più tempo tra le mura domestiche. Risultato: consumi di luce e gas sono aumentati del 13 per cento.
Dopo mesi di strenue lotte per contrastare i rincari sulle bollette e molto tempo trascorso a comparare le offerte di luce e gas più convenienti, i consumatori possono finalmente tirare un sospiro di sollievo.
 
L’Aeeg ha stabilito – dopo il primo abbassamento dei prezzi di mercato del costo della luce e del gas, riscontrato nel mese di aprile (rispettivamente, -1% e -4,2%) – un ulteriore calo entro la fine dell’anno, che porterà il prezzo del gas a scendere del 7%. Per fortuna, viene da pensare, visto che la media nazionale dei consumi è aumentata del 13% negli ultimi sei mesi. 
 
È stato l’Osservatorio SuperMoney – portale per il confronto gratuito delle tariffe di energia – a effettuare la ricerca. I 50 mila utenti che tra novembre 2012 e aprile 2013 hanno richiesto un confronto tra le proposte dei diversi operatori, da Sorgenia al venditore di energia Eni, hanno permesso di constatare un andamento in controtendenza con i dati del Ministero per lo Sviluppo Economico, ma pur sempre in linea con il regime di risparmio imposto dalla crisi.
 
Potrebbe sembrare un paradosso ma – come precisa Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney – “La nostra analisi porta in luce un fenomeno in linea con la ristrettezza dei tempi che stiamo vivendo: nell’ultimo anno gli italiani, dovendo tagliare le spese superflue, hanno trascorso molto più tempo tra le mura domestiche, prediligendo il fai da te all’acquisto di prodotti già pronti”.
 
Non è questa, tuttavia, la motivazione che ha portato le isole in cima alla classifica delle regioni che consumano più elettricità. In Sicilia e Sardegna, infatti, l’incremento è dovuto più che altro all’assenza del sistema distributivo di gas metano e alla non omogeneità degli impianti di riscaldamento nelle case dei siciliani. L’energia elettrica ha visto invece il suo maggior utilizzo al centro-nord (in Valle d’Aosta, Emilia Romagna e Lombardia). 
 
Il picco di luce e gas è avvenuto nel mese di marzo e la media nazionale ha dimostrato che la stima sui consumi della famiglia tipo era corretta. Sono proprio le fasce attribuite alla famiglia italiana media, infatti, ad avere la maggior ripartizione dei consumi. La media nazionale, che corrisponde a 1.314 metri cubi di gas e 3.669 kWh di energia elettrica, ha subito un incremento dell’ 14,56% nel primo caso e del 11,58% nel secondo. 
 
“I nostri dati risultano in controtendenza rispetto al Bilancio di sintesi dell’energia in Italia 2012, pubblicato lo scorso 26 aprile dal Ministero per lo sviluppo economico. Nel documento ministeriale, i cui dati sono ancora provvisori, si registra infatti una contrazione dei consumi di energia elettrica pari al 3,5% e dei consumi di gas naturale pari al 3,9% per il 2012. - commenta Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney, che aggiunge anche -  questa tendenza potrebbe essere incentivata dalla riduzione dei prezzi di luce e gas, che dal 1° aprile sono diminuiti rispettivamente dell’1% e del 4,2% e, stando alle previsioni dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, dovrebbero continuare a scendere”.
 
La questione della grande differenza tra una regione e l’altra all’interno dello stesso Paese è una questione rilevante perché espressione di un disagio che si realizza concretamente.
 
La mancanza di un intervento che sani l’infrastruttura energetica di una regione come la Sicilia per esempio, si fa sentire proprio in questi casi quando, in relazione alla media nazionale, una regione diventa più svantaggiata rispetto alle altre.
 
Il problema della mancanza del sistema distributivo del gas metano è un gap che andrebbe colmato grazie all’intervento dei maggiori erogatori d’energia che dovrebbero organizzare delle vere e proprie task force insieme con le istituzioni e rendere unificata la rete di energia in un’ottica di efficienza ed efficacia nel risparmio che porterebbe a migliaia di persone dislocate in diverse aree italiane. 
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