29/03/2013 - 13:30

Rapporto Legambiente, Comuni autonomi grazie alle rinnovabili

Legambiente fotografa la nuova Italia: oggi ben 2400 Comuni soddisfano e superano il proprio fabbisogno energetico grazie alle rinnovabili
La rivoluzione rinnovabile in campo energetico non è più solo un’utopia, ma sta lentamente diventando realtà in Italia. I consumatori prestano estrema attenzione nel confrontare le tariffe di energia elettrica più vantaggiose sul mercato non solo per poter risparmiare, ma anche per darsi la possibilità di scegliere una fornitura che derivi da fonti di produzione rinnovabili.
 
 A testimoniarlo è il rapporto “Comuni rinnovabili 2012” realizzato da Legambiente in collaborazione con Sorgenia e il Gestore Servizi Energetici (Gse), che fotografa una crescita notevole delle energie pulite negli ultimi anni. Ecco alcuni dati: a fine 2012, in Italia la produzione da energie rinnovabili garantisce il 28,2% dei consumi  e conseguentemente del costo di energia elettrica e oltre il 13% di quelli complessivi. 
 
Questo è possibile grazie ad oltre 600 mila impianti distribuiti ormai nel 98% dei Comuni. Nel Paese ci sono attualmente 2400 centri urbani che, grazie alle rinnovabili, producono più energia elettrica di quanta ne consumino le famiglie residenti. Dal 2000 ad oggi, al contributo dei vecchi impianti idroelettrici e geotermici si sono aggiunti ben 47,4 TWh da fonti rinnovabili: dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia ad alta e bassa entalpia, agli impianti a biomasse e gas naturale. E oggi 27 Comuni italiani possono dire di essere al 100% rinnovabili, rappresentando il miglior esempio di innovazione energetica e ambientale. 
 
Insomma, è in atto un cambiamento epocale. I numeri esposti nel rapporto, spiega il vicepresidente di Legambiente e curatore del rapporto Edoardo Zanchini, "ribaltano completamente il modello energetico costruito negli ultimi secoli intorno alle fonti fossili, ai grandi impianti, agli oligopoli. La portata di questi processi è tale che in molti faticano a capirla, ed è tale la loro diffusione da risultare difficilissima da monitorare".
 Dati più che positivi quelli che arrivano dalle nostre città sul consumo e la produzione di energia rinnovabile: è un chiaro segnale di come, la popolazione italiana, stia entrando nell’ottica di un cambiamento radicale non solo per quanto riguarda l’utilizzo di infrastrutture diverse dalle solite, ma soprattutto per quel che riguarda la mentalità adatta per accettare un determinato tipo di sviluppo.
Per accogliere come positivo un cambiamento delle proprie abitudini e dei propri modi di pensare e di agire all’interno della nostra quotidianità è necessario comunque uno sforzo cognitivo che a quanto pare sta avvenendo negli italiani e si sta anche espandendo.
 
Sicuramente ancora la strada è lunga e impervia ma i buoni propositi e soprattutto i dati concreti ci sono, per auspicare ad una conversione nazionale della produzione di energia tramite sistemi di risorse rinnovabili e pulite. La sostenibilità di cui si parla già da tempo, è un percorso ancora più lungo che richiede il massimo impegno e la massima partecipazione di tutta la popolazione.
 
Legambiente è da sempre impegnata nel sostenere lo sviluppo ambientale in modo pulito ed è un’associazione che si è sempre dedicata alla protezione ambientale: qui è stata aiutata da un operatore energetico, pensiamo quanti vantaggi si acquisirebbero se la collaborazione arrivasse da molti altri soggetti operanti in diversi settori. 
 
 
Ma quali sono i Comuni italiani più virtuosi? In cima alla classifica troviamo Prato allo Stelvio, piccolo paese che conta poco più di 3 mila abitanti in provincia di Bolzano. In generale i più sostenibili sono i centri piccoli, che possono contare principalmente su impianti idroelettrici ed eolici, e che stanno sviluppando tecnologie legate alle biomasse. Ma la tendenza sta gradualmente cambiando anche le città più grandi: ad oggi anche Foggia, Cuneo, Ravenna e Terni riescono grazie alle rinnovabili a soddisfare il 100% del fabbisogno energetico dei loro cittadini. 
 
Tra le fonti di energia emergenti messe in evidenza dal rapporto Legambiente spicca il biogas a cogenerazione, che sfrutta i rifiuti in discarica e più in generale gli scarti: tra i Comuni che stanno sviluppando le relative tecnologie il primo è Torino, seguito da Calcinato (Brescia), e Sant’Agata sul Santerno (Ragusa). 
SuperMoney
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