10/03/2013 - 10:00

L'impatto della UE 20-20-20 sul settore IT

Le chiare indicazioni che vengono dalla direttiva UE 20-20-20 portano le aziende europee con grandi data center a reagire ad essa, adeguandosi di conseguenza. Ma un'analisi condotta dalla Emerson Network Power dimostra una impreparazione di tali aziende, a soli sette anni dalla deadline di applicazione della direttiva.
La transizione del settore IT e dei loro dipendenti ad attività e strutture più ecologiche passa innanzitutto per una consapevolezza e conoscenza della normativa (che, in sintesi, dice: ridurre almeno del 20% il gas serra, giungere fino al 20% con la quota delle rinnovabili, incrementare del 20% minimo l'efficienza energetica, tutto entro il 2020).

Si deve pertanto pensare non ad un'incombenza legislativa ma ad un giusto rispetto per l'ambiente in cui viviamo.

Per valutare questo impatto sono stati intervistati 341 professionisti europei dell'IT, appartenenti principalmente al privato, collocati su ambiti come telecomunicazioni ed informatica/dati, distribuiti su settori quali Engineering, Data Center Management e Alta Dirigenza. Di questi, all'interno di quel 57% consapevole dell'esistenza della normativa, solo il 22% la conosce e ne valuta l'influenza sulla propria attività. E' invece sconcertante come più di 1/3 non ritiene di essere coinvolto dai principi green su cui si basa la direttiva; inoltre circa metà dei contattati non ha alcun piano al momento, oppure pensa di schedulare un intervento nei prossimi tre anni; ancora, pochissimi quelli che si spingono nei propri activity plan oltre la 20-20-20.

Scontata l'incidenza della normativa sugli acquisti di apparecchiature, con prevalenza dei prodotti ad alta efficienza energetica, anche se i buyer non lo usano come primo criterio di scelta. Gli altri interventi valutati e/o pianificati sono: trasferimento dei data center in paesi con minori restrizioni, outsourcing in strutture di co-locazione, incremento del monitoraggio energetico dei sistemi in-house e relativa misurazione dell'efficienza. A tal proposito i professionisti IT si servono di vari parametri per questa misurazione, tra i quali ricordiamo il PUE (Power Usage Effectiveness), espresso come rapporto tra potenza totale assorbita dal data center e potenza assorbita dai soli apparati IT.

In generale la spinta per una maggior efficienza viene sia dall'aumento dei costi dell'energia (primo motivo), sia dall'iniziativa personale della singola azienda per diventare green. Chi ha già implementato azioni migliorative ha apprezzato un incremento della produttività dei data center, con conseguente aumento della capacità.

Infine, alcune aziende hanno valutato l'impiego di fonti rinnovabili per soddisfare le indicazioni della UE 20-20-20. La più considerata resta quella solare, con un lieve tendenza ad optare per l'energia idroelettrica, eolica e geotermica. Ovviamente si deve tenere conto dei costi da affrontare nel breve termine, problema di non facile soluzione ma che va risolto nel rispetto della responsabilità sociale d'impresa: non è pensabile di poter evitare il proprio impatto ambientale ed è dunque necessario predisporre le adeguate risorse economiche.

(autore: Giacomo Matera Capicciuti)
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