11/02/2013 - 22:48

Aeeg, la Robin Tax sull'energia pagata dai consumatori

Secondo un’indagine dell’Autorità per l’energia, molte compagnie hanno riversato i costi della cosiddetta Robin Tax sulle bollette dei clienti.
Risparmiare sulle bollette energetiche è un desiderio comune a tutti i consumatori italiani. Per raggiungere questo scopo molti di loro passano ore a mettere le offerte di energia presenti sul mercato a confronto, così da trovare la soluzione più vantaggiosa e conveniente in base alle proprie abitudini di consumo.
 
Gli operatori sono poi disposti a tutto per cercare di mantenere competitive le offerte dell'energia. Dal rapporto dell’Autorità per l’energia, sarebbero emersi dei tentativi da parte di numerose compagnie energetiche di aggirare la cosiddetta “Robin Tax”, ossia l’addizionale Ires imposta dallo Stato alle imprese energetiche nel giugno del 2008. Secondo quanto riportato dall'AEEG l'esborso fiscale maggiore per gli operatori si trasformerebbe in maggiorazioni sulle bollette.
 
Se il cittadino opera un confronto tra tariffe del gas per il riscaldamento noterà sicuramente che hanno subito un rincaro. L’Autorità spiega infatti che si è verificata “una variazione positiva del margine di contribuzione semestrale riconducibile, almeno in parte, alla dinamica dei prezzi”, e continua sostenendo che “è ragionevole supporre che, a seguito dell'introduzione dell'addizionale Ires, gli operatori recuperino la redditività sottratta dal maggior onere fiscale, aumentando il differenziale tra i prezzi di acquisto e i prezzi di vendita”.
 
Il rapporto esplicita dunque che molte imprese hanno deciso di aggirare questa tassa rifacendosi sui consumatori, applicando prezzi più alti per compensare l’importo della tassa dovuta allo Stato. Per arrivare a questa conclusione sono state analizzate le somme incassate da tali aziende, che nel secondo trimestre del 2010 hanno accumulato 0,9 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo prima dell’entrata in vigore della Robin Tax.
 
A difendere le compagnie, il Presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, che ha posto l’accento sul carattere profondamente ingiusto e incostituzionale di questa tassa, dichiarando che: “Le imprese elettriche non hanno scaricato la Robin tax sui consumatori. Prima di gridare al ladro sarebbe opportuno verificare che sia stato davvero commesso il furto”. 
 
I consumatori però vogliono vederci chiaro e minacciano la class action. Il Codacons ha anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per verificare eventuali illeciti e chiedere il legittimo rimborso.
 
La polemica fra associazioni dei consumatori e aziende produttrici di energia non sembra potrà terminare presto. Le parti in causa sono ferme sulle proprie posizioni, in difesa dei cittadini da un lato, in difesa degli interessi imprenditoriali dall'altro.
 
L'impressione, comunque, è che, come al solito, siano le famiglie a pagare dazio. Se i rincari sulle bollette ci sono stati, o meno, questo lo deciderà il tribunale così come deciderà se si tratta di interventi legittimi o no. In ogni caso le tariffe dell'energia rimangono molto alte e questo dipende più dalla gestione del servizio che dalla fornitura di energia in sè.
 
Per difendersi i consumatori devono contribuire ad aumentare la concorrenza fra le compagnie energetiche e per questo occorre confrontare spesso le tariffe dell'energia e informarsi sulle nuove offerte sul mercato. L'importante è non impigrirsi e abbandonare la possibilirà di poter risparmiare.
 
Se si trova un'offerta di energia più conveniente bisogna cambiare operatore e non aver paura del passaggio di gestione. Le vecchie compagnie non possono applicare delle penali a questa operazione e sono tenute a fornire il servizio fino ad avvenuto nuovo allaccio con elettricità e gas.
SuperMoney
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