06/12/2012 - 17:49

Gas, consumi di novembre ai minimi storici

Le temperature più miti e la crisi economica hanno portato ad una forte contrazione dei consumi di gas metano nel mese di novembre
Il riscaldamento costituisce la principale voce di spesa nel bilancio domestico delle famiglie italiane durante l'inverno, motivo per cui, prima di verificare il corretto funzionamento del proprio impianto e il buono stato dei termosifoni, è sempre bene comparare le tariffe gas più vantaggiose in modo da dotarsi del contratto più rispondente alle proprie necessità.
 
Complici il peso della crisi economica e le temperature sempre più miti, il mese scorso però il fabbisogno italiano di metano è sceso del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2011, e del 19,9% sul 2010.
In base alle rilevazioni di Snam Rete Gas (appena scorporata dal gruppo Eni Energia), queste percentuali rappresentano il minimo storico del decennio, al quale hanno contribuito tanto la parsimonia delle utenze domestiche quanto il risparmio di energia del mondo industriale.
 
Nell'analisi si legge che "a novembre l'Italia ha consumato 6.216 milioni di metri cubi di gas, in calo dell'17,9% sullo stesso mese del 2011 e del 19,9% sul 2010". Analizzando la domanda per settore di consumo, "i prelievi del comparto civile sono diminuiti del 18,1%". Ma sarebbe in calo "anche la domanda industriale: -4,6%". Confermata infine la "debolezza del settore termoelettrico, che dopo il -10,7% di ottobre cede addirittura il 25% sul 2011 a 1.641,7 milioni di metri cubi". Il calo "sul 2010 è ancora peggiore: -32,8%".
 
Confrontando la situazione di oggi con il 2007, quindi col periodo ante-crisi, è possibile riscontrare come le industrie e le centrali elettriche italiane abbiano consumato rispettivamente il 17,8% e il 47,4% in meno. “In un confronto tra i mesi di novembre degli ultimi dieci anni attraverso i numeri indice (settembre 2003=100), i consumi del mese appena concluso (83,9) sono di gran lunga i più bassi del decennio, seguiti da 2003 e 2011 (102,2)".
 
Spostando poi l’attenzione sul piano dell’offerta, notiamo come a dei prelievi sempre minori del mese di novembre abbia fatto seguito una flessione non solo dell'import (-8,5% sul 2011 e -24,4% sul 2010), ma anche dei prelievi da stoccaggio, molto contenuti rispetto allo scorso anno: il 66,4% in meno del 2011 (+31,2% sul 2010).
 
Lo studio, tuttavia, non ha tenuto conto di quanto la produzione da eolico e solare abbia influito sul calo dei consumi. Ma è certo che la larga diffusione delle fonti rinnovabili stia sortendo i suoi effetti anche sulle centrali elettriche a ciclo combinato alimentate a gas. Si tratta di un processo che di certo favorisce il peso delle bollette energetiche ma che dall’altra lascia terreno fertile al carbone, la più inquinante tra le fonti.
Si guarda quindi più verso le fonti rinnovabili, o si tende semplicemente a risparmiare sul consumo del gas domestico? Una domanda del genere sorge spontanea vedendo questi dati così drastici in un periodo dell’anno come questo in cui l’utilizzo del riscaldamento dovrebbe essere in aumento.
 
Da una parte sicuramente c’è un interesse crescente verso le fonti di energia green, che oggi vengono viste come quelle migliori per risparmiare ed avere un comportamento più responsabile verso l’ambiente. Dall’altra parte dobbiamo, purtroppo, parlare della crisi che continua a far crollare i consumi.
Non dobbiamo quindi rimanere troppo sorpresi da queste cifre, perché sono conseguenza di una situazione economica che sta facendo cambiare le priorità in molte famiglie italiane. Il risparmio è diventato infatti il primo pensiero di molti, e per farlo si è disposti anche a fare qualche sacrificio in più.
SuperMoney
autore