01/01/2013 - 01:00

Inaugurato Laboratorio Efficienza Energetica di EnergyLab

Certificati bianchi, incentivi, governance. Questi i temi caldi affrontati durante il primo seminario del Laboratorio Efficienza Energetica di EnergyLab, tenutosi ieri pomeriggio presso Casa dell'energia.
I problemi sul lato della governance sono stati illustrati dal prof. Luigi De Paoli dell'Università Bocconi: "Il regista principale è senza dubbio il Ministero dello Sviluppo Economico, ma serve definire con chiarezza l'importante ruolo delle autorità locali." La ripartizione dei compiti tra Enea, AEEG e GSE non è sempre chiara, ci sono sovrapposizioni e potenziali conflitti. Per questo il prof. De Paoli lancia la provocazione: "Non sarebbe meglio creare un'Agenzia indipendente ed attribuire ad essa tutti i compiti tecnici?"

Marcella Pavan ha portato la testimonianza dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas sui dati relativi ai titoli di efficienza energetica: "I risultati conseguiti nei primi 6 anni di attuazione ammontano a 9.66 milioni di tep. I soggetti obbligati si sono avvalsi soprattutto delle possibilità di acquistare TEE sul mercato, mentre i progetti sviluppati in proprio sono stati pochi e in percentuale gradualmente decrescente rispetto all'obiettivo."

Rino Romani, presentando a nome dell'Enea il rapporto annuale sull'Efficienza Energetica nel nostro Paese, ha evidenziato come il settore industriale abbia avuto il migliore incremento, mentre si posiziona come fanalino di coda il settore dei trasporti.

Nel momento di dibattito, le utilities si sono mostrate compatte nel sottolineare le problematiche del sistema di promozione dell'efficienza energetica allo stato attuale, quali la già citata sovrapposizione di diversi attori nella governance, la mancanza di certezze sull'estensione temporale e sullo sforzo che sarà richiesto dal meccanismo a partire dal 2013 e la crescente complessità dovuta all'esistenza dei nuovi meccanismi di incentivazione.

Daniele Agostini di Enel ha ricordato la difficoltà dei distributori ad attuare le iniziative richieste, invitando a prendere in considerazione anche altri ambiti d'intervento, ad esempio nel settore dei trasporto. Claudio Artioli di Hera ha esposto delle proposte per migliorare il meccanismo, come il potersi interfacciare con un interlocutore unico e la semplificazione della presentazione dei progetti e della metodologia di misura. Salvatore Composito di Italgas ha anche auspicato una concertazione a livello nazionale, ovvero un tavolo dove tutti i soggetti possano interagire e far presente le proprie esigenze.

Dal punto di vista dell'edilizia, Gloria Domenighini di Assoimpredil ANCE ha osservato come tutti gli investimenti degli scorsi anni in termini di efficienza siano stati orientati sul nuovo, impattando poco sugli edifici esistenti, che invece hanno un tasso di rinnovo del solo 2%. Per questo urgono misure di incentivazione sul patrimonio immobiliare esistente, per spingere il mercato ad investire in tal senso. Citando le best practice internazionali, Paolo Quaini di Edison ha sottolineato infine come la soluzione vincente sia far diventare l'efficienza energetica occasione di business e non solo un obbligo da adempire. Occorre quindi un quadro normativo che esca dall'ottica delle tecnologie e dagli obblighi e assuma il punto di vista del mercato finale, in sinergia con l'attività dei vari attori.
Vesna Tomasevic
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