01/01/2013 - 01:00

Crisi gas? Oltre al biometano, usiamo le biomasse made in Italy!

Il presidente Walter Righini condivide la dichiarazione rilasciata ieri del presidente di Confagricoltura Mario Guidi, di puntare alla filiera biometano per emanciparsi dal gas russo e aggiunge:" in Italia abbiamo biomassa legnosa vergine per riscaldare 801 comuni alpini e appenninici oltre agli 85 già riscaldati dal teleriscaldamento a biomassa".
Come ha affermato il ministro Clini, nell'ultima indagine conoscitiva del 26 gennaio alla Commissione Ambiente della Camera, è necessario puntare alla generazione distribuita anche per le energie rinnovabili termiche. Prosegue Righini: "A titolo di esempio, per riscaldare 300 comuni al disotto dei 5000 abitanti, il consumo di biomassa si aggirerebbe intorno a 3 milioni di metri cubi stero ( 700 mila ton/annue) per un giro di affari di 50 milioni di Euro circa, senza contare il fatturato per le aziende costruttrici dell'indotto industriale.

Se questi numeri si aggiungono ai 7-8 miliardi di metri cubi di biometano agricoli, con una potenzialità di coprire almeno il 10% dei consumi nazionali, come sottolineato da Confagricoltura, il Bel Paese inizierebbe a produrre biocombustibile nazionale per riscaldare i propri cittadini, con l'effetto immediato di attirare investimenti, creare nuovi posti di lavoro su territorio e alleggerire la bilancia commerciale.
L'Italia della "provincia" spesso dimenticata, diventerebbe in questo modo autonoma dal gas e gasolio, e garantirebbe ai propri abitanti riscaldamento derivante dalla manutenzione dei boschi, dalle potature agricole e forestali locali, e dagli impianti di biogas agricolo. Certo, sarà necessario nel caso del biometano prevedere un sistema di produzione e distribuzione che promuova la creazione di nuovi punti di stoccaggio, sempre nell'ottica della generazione distribuita."

Conclude Righini:" siamo al secondo giorno di emergenza per l'approvvigionamento gas; mi auguro che l'urgenza di questi giorni si traduca nella definizione di una politica energetica, che punti a valorizzare le fonti rinnovabili termiche nazionali: biomasse, biometano, geotermia, solare termico...Gli operatori aspettano da tempo l'emanazione dei decreti attuativi sulle nuove misure di incentivazione.
Anche questa è un'urgenza se si vuole davvero diminuire la dipendenza italiana nell'approvvigionamento del gas dall'estero."
Marilisa Romagno
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