01/01/2013 - 01:00

Rinnovabili: no al condono per gli impianti fuorilegge

No al "condono tombale" proposto dal ministro delle Politiche agricole Saverio Romano sugli impianti fuorilegge. Sì invece alla moratoria proposta da Confindustria. E' quanto afferma la LIPU-BirdLife Italia a proposito degli impianti industriali eolici e fotovoltaici.
L'ipotesi di un condono - sottolinea la LIPU - già deprecabile di per sé, aggraverebbe ulteriormente la situazione di un settore, quello delle energie rinnovabili, diventato uno dei più speculativi e caotici, che ha visto la concessione di generosi e lucrosi incentivi (i più alti del mondo nel caso dell'eolico industriale) e con la politica che ha abdicato al suo doveroso ruolo di coordinamento e controllo. Le argomentazioni di riduzione dei gas serra e di applicazione del Protocollo di Kyoto - aggiunge la LIPU - che avrebbero dovuto ispirare una dinamica razionale e pianificata in armonia con il territorio, sono state, purtroppo, utilizzate come paravento per coprire una devastante speculazione. "Contestiamo il provvedimento del condono e chiediamo che non venga emanato - dichiara il coordinatore della Commissione Energia della LIPU-BirdLife Italia, Stefano Allavena - Sarebbe un ulteriore, grave segnale di distorsione in un settore già da anni nel caos e su cui continuano a prevalere interessi particolari a scapito di quelli collettivi, con enormi fiumi di denaro che oggi, vista la grave crisi economica sempre più incombente, appaiono ancora più stridenti".

"Una seria analisi della situazione energetica del nostro Paese - aggiunge Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU-BirdLife Italia - imporrebbe di orientare le già esigue risorse verso settori a più elevato valore aggiunto per l'economia, come le rinnovabili termiche, e al miglioramento dell'efficienza energetica nel settore edilizio e in quello dei trasporti". Gli obiettivi comunitari al 2020, per quanto riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - denuncia la LIPU - sarebbero addirittura già garantiti dal solo fotovoltaico previsto, senza alcun apporto dell'eolico. Gli incentivi dovrebbero quindi interessare solo gli impianti urbanizzati o strettamente al servizio delle aziende agricole che non causano impatti territoriali. Per questi motivi occorrono tagli agli incentivi ai grandi impianti impattanti, che rischiano di saturare la rete a scapito di quelli che, invece, dovrebbero essere realizzati diffusamente nei tessuti urbanizzati. La LIPU pertanto ritiene totalmente condivisibile la proposta di moratoria avanzata in questi giorni da Confindustria nei confronti dei grandi impianti eolici e fotovoltaici.

La LIPU segue da anni con crescente preoccupazione il dilagare delle centrali eoliche e fotovoltaiche visto che le prime (le eoliche) sono causa di morte, per impatto con le pale rotanti, di un gran numero di uccelli e altri animali, e sono causa, inoltre, di grave degrado ed alterazione di ambienti naturali di grande pregio, mentre le seconde (le fotovoltaiche) stanno rapidamente diventando in molte zone una delle principali cause di consumo del territorio e delle campagne. Per questi motivi la LIPU ha, negli anni, ripetutamente quanto inutilmente, chiesto al Governo una moratoria, in un settore in preda a decine di migliaia di istanze fuori da strumenti di pianificazione e di controllo, e alle Regioni l'adozione di regole degne di questo nome. Attualmente il risultato è la drammatica compromissione su vasta scala dell'intero Mezzogiorno e di enormi comprensori in tutta Italia, con migliaia di pale e di ettari coperti dai pannelli fotovoltaici già realizzati, senza contare il gran numero di procedimenti già in una fase assai avanzata e quindi prossimi alla realizzazione.
Tommaso Tautonico
autore