01/01/2013 - 01:00

In Sicilia un elettrodotto da 700MW di energia rinnovabile

700 MW di energia rinnovabile, meno inquinamento da Co2 per 670mila tonnellate annue, dismessi 170 km di linee aree (540 di vecchi tralicci), liberati 264 ettari di territorio. Questi i numeri del nuovo elettrodotto "Sorgente-Rizziconi" realizzato da Terna e che unisce la Sicilia al continente.
 
Il nuovo 'Ponte dell'Energia sullo Stretto' tra la Sicilia e la Calabria avrà un ruolo di primo piano nello sviluppo del settore dell'energia "verde": la linea elettrica consentirà, infatti, di connettere alla rete siciliana un maggior numero di centrali eoliche (in forte espansione in Sicilia e in tutta l'area meridionale), con la conseguente possibilità di esportare dall'isola verso il continente produzione rinnovabile (eolico e fotovoltaico) per oltre 700 MW e renderà più efficiente la gestione dei flussi delle centrali presenti nel Sud Italia.
 
Anche dal punto di vista strettamente ambientale ci saranno notevoli vantaggi da questa nuova opera in quanto permetterà di dismettere oltre 170 km di linee aeree obsolete (87 nel lato siciliano e 85 in quello calabrese), pari complessivamente a 540 vecchi tralicci, riducendo in modo significativo l'impatto delle infrastrutture elettriche nei territori coinvolti. 
 
Ciò consentirà anche di liberare dal vincolo di servitù dell'elettrodotto 264 ettari di territorio, pari ad oltre 270 campi da calcio e di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per 670mila tonnellate annue (un valore corrispondente a quella emessa da ben 250mila automobili).
Inoltre, dismettendo 170 km di linee aeree saranno recuperate 2.500 tonnellate di materiale tra acciaio, alluminio, vetro e calcestruzzo, pari al peso di circa 10 volte la Statua della Libertà.
Lisa Zillio
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