01/01/2013 - 01:00

A Santa Luce l'energia verde prodotta da una stalla

Il primo esempio del genere in Toscana e tra i primi in Italia grazie ad un progetto di Fattorie Toscane S.p.a basato sul biogas prodotto solo dagli scarti aziendali e fotovoltaico. Per il Comune lo sviluppo delle energie rinnovabili sono una delle priorità.
Una potenza tutta green di 2,6 megawatt tra energia elettrica e termica da biogas e fotovoltaico e un taglio di circa 7000 tonnellate di CO2 l'anno. Questo grazie ad un progetto dell'azienda agricola Fattorie Toscane a Santa Luce (Pisa), nel cuore di un territorio ad alto valore ambientale e paesaggistico che da tempo scommette sull'economia verde basata su energie rinnovabili e agricoltura di qualità. Si tratta di uno dei primi allevamenti di grandi dimensioni nella nostra regione ( 2500 capi) che punta ad unire la tradizionale linea di produzione di bovini da carne, in prevalenza femmine scottona allevate secondo i rigidi canoni di qualità Coop per la rete commerciale Unicoop Firenze, a quella dell'energia da fonti rinnovabili. Ma la novità è che il biogas, in prevalenza metano, sarà estratto solo utilizzando gli scarti aziendali come il letame, a differenza di altri impianti che usano cereali togliendoli quindi all'alimentazione umana.

In più sarà impiegato un nuovo prototipo di essiccatore che trasformerà una parte degli scarti in concime ad alto valore biologico. Sono queste le linee guida del progetto di Fattorie Toscane S.p.a, commissionato alla Rota Guido srl di Piacenza, presentato sabato nel Municipio di Santa Luce alla presenza del sindaco Federico Pennesi, del titolare Gianni Pesce e dell'agronomo Stefano Repetti. Il biogas sarà estratto da un mix di biomassa di origine zootecnica, il letame composto in massima parte da stalliere permanenti su paglia per circa il 95% del totale, e sansa di olive di provenienza aziendale. Dopo un processo di fermentazione di circa 30 - 40 giorni, grazie all'azione congiunta di vari microrganismi in appositi contenitori, si svilupperà una grande quantità di gas, in prevalenza metano, che sarà poi utilizzato in un cogeneratore per produrre energie elettrica e termica. In totale la potenza sarà pari ad un megawatt, per una produzione di circa 8000 MWh di energia elettrica l'anno ( in grado di soddisfare il consumo per più di 1200 famiglie), che verrà ceduta alla rete pubblica.

In più sarà prodotto un megawatt di energia termica, acqua calda di recupero, che sarà utilizzata per l'essiccazione di quella parte di biomasse che non saranno trasformate in biogas. Si tratta del cosiddetto "digestato", il substrato residuo del processo di fermentazione che diventerà concime biologico ricco di elementi organici e di elevato valore agronomico; caratteristiche che ne rendono indicato l'uso come fertilizzante in alternativa ai tradizionali concimi chimici. La produzione di energia in un impianto di biogas prodotto da digestione di biomasse agricole, è un processo a bilancio zero di CO2 e quindi rientra nel pieno rispetto del Protocollo di Kyoto. La produzione e vendita di energia prodotta da un impianto a biogas da materia prima agricola costituisce poi un concreto esempio di attività economica "sostenibile", capace di apportare notevoli benefici all'azienda agricola, al territorio e all'ambiente nel suo complesso.

Insieme alla centrale di biogas sarà riqualificata tutta la stalla già esistente con il conseguente miglioramento del benessere animale. Saranno realizzate opere di mitigazione e fasce alberate per ridurre l'impatto visivo degli impianti e prevista l'installazione di una copertura sul tetto con pannelli fotovoltaici, che saranno installati dalla GreenPlant S.p.a di Modena, per una potenza nominale di 600 kW per una produzione di energia elettrica sempre immessa in rete, pari a 753 MWh annui. Il progetto nel suo complesso avrà un costo complessivo di circa 9 milioni di euro e la prima fase, quella che riguarda la produzione del biogas, sarà realizzata entro l'anno. "Pensiamo di ammortizzare i costi del biogas in tre anni - spiega Gianni Pesce titolare di Fattorie Toscane - sia grazie alla vendita dell'energia ma anche abbattendo i costi come quelli dei trasporti del 90% e quelli per lo smaltimento del letame. In più - aggiunge - saremo autosufficienti per quanto riguarda l'utilizzo dei concimi, miglioreremo tutta la qualità ambientale dell'area e abbiamo in programma l'assunzione di 5 nuovi dipendenti ".

"Il nostro impegno è quello di sostenere con forza tutte le iniziative che vanno nella direzione di uno sviluppo della green economy del territorio - commenta il sindaco di Santa Luce Federico Pennesi - in particolare per quanto riguarda le energie da fonti rinnovabili e le attività legate all'ambiente. Proprio a Santa Luce - ricorda - tra breve inizieranno i lavori del più grande parco eolico della Toscana costruito dalla Fera e di una centrale a biomasse della Ago Santa Luce. In pochi anni da zero sono nate 10 nuove imprese che operano nell'energia rinnovabile tra cui la cooperativa Macchia Verde che ha riunito varie realtà legate alle biomasse. Un successo senza precedenti - conclude Pennesi- frutto anche di scelte condivise con i cittadini e che ci permetterà di essere uno dei primi comuni toscani in grado di cedere energia pulita".
Tommaso Tautonico
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